Locarnese

Quartiere Rusca-Saleggi, il calore esce dal lago

A Locarno presentato stamane il Progetto Verbano 2030 di teleriscaldamento, per servire il comparto con una fonte energetica pulita e conveniente

26 ottobre 2021
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Teleriscaldamento, il calore “pulito” che guarda al futuro di un intero quartiere cittadino: quello Rusca-Saleggi, con le sue circa 6mila anime. Ambientalmente sostenibile, finanziariamente conveniente e sicuro, questo sistema di riscaldamento urbano è oggi l’alternativa all’uso dei combustibili fossili tradizionali come il gasolio e serve a scaldare le nostre case. Proprio per questo la Calore Sa, attiva da un quarto di secolo e costituita, in egual misura, con capitale di Società elettrica sopracenerina (Ses) e Aet (Azienda elettrica ticinese), ha presentato oggi il progetto “Verbano 2030”, il quale prevede l’estensione della rete di teleriscaldamento della Città a questo comparto. La proposta, ha spiegato in entrata Claudio Nauer, condirettore dell’Aet, si innesta sulla positiva esperienza della Centrale della Morettina, in funzione da oltre un ventennio tra la soddisfazione generale di utenti e promotori. Ora ecco spuntare il secondo progetto, che si spera possa ricevere una degna accoglienza tra i potenziali fruitori.
Il nuovo impianto fornirà agli immobili che si allacceranno calore prodotto da fonti rinnovabili per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Una soluzione in linea con gli obiettivi delle politiche energetiche di Confederazione, Cantone e Città, che contribuirà all’abbattimento delle emissioni di CO2. Disegno che rientra nell’ambito della strategia per l’azzeramento delle emissioni di questa sostanza nociva entro il 2050, da parte del nostro Paese.

Sfruttare il calore delle acque di falda del Verbano

Per quanto riguarda la rete “Verbano 2030”, sarà alimentata da una centrale termica che sfrutterà il calore dell’acqua di falda lacustre mediante pompe di calore acqua/acqua. Sorgerà in zona Lido e disporrà pure di due caldaie di riserva nel caso vi fossero problemi tecnici. Una volta completato, nel 2024, l’impianto sarà in grado di ridurre le emissioni di almeno 3mila tonnellate di CO2 annue. I proprietari degli immobili situati lungo la rete potranno riconvertirsi a un sistema di riscaldamento rinnovabile, approfittando dei numerosi vantaggi offerti da questa tecnologia: prezzi concorrenziali e stabili nel tempo, ingombri dei sistemi di produzione ridotti, eliminazione di rumori e cattivi odori negli edifici e trasferimento al fornitore degli oneri di manutenzione e dei rischi legati a guasti.
Calore Sa è già oggi in grado di formulare proposte ai potenziali clienti.

Il Ticino sta pedalando per recuperare il ritardo

«Il Ticino − ha spiegato Daniele Lotti – viaggia con un po’ di ritardo rispetto alla Svizzera tedesca, dove questi impianti sono realtà da mezzo secolo. Ora sta cercando di recuperare terreno e anche il Cantone si è attivato con sussidi a simili iniziative. Verbano 2030 è un progetto molto importante, da portare a conclusione in 4-5 anni. Grazie a sinergie, entro la fine dell’anno a livello cantonale vorremmo poter arrivare alla creazione di una società unica per la gestione e manutenzione di tutta l’impiantistica, dal momento che le società che portano avanti analoghi progetti sono tutte a partecipazione pubblica».
Secondo Vinicio Curti, direttore di Calore Sa, è auspicabile che almeno una ventina di palazzi tra i più grandi presenti nel quartiere partecipi, inizialmente, alla prima tappa del progetto (il settore edifici è responsabile del 25% delle emissioni di CO2 in Svizzera!). L’esplosione dei costi dell’energia elettrica sul mercato dovrebbe convincere il cliente che questa alternativa richiede investimenti contenuti e genera costi limitati e stabili nel tempo».

Convincere l’utenza per partire su basi solide

Tra i pregi del teleriscaldamento, Curti ha elencato la possibilità di far capo a incentivi per il passaggio dal fossile (o dall’elettrico) al nuovo approvvigionamento; l’affidabilità e sicurezza di questa fonte, gestita professionalmente da esperti; lo scarico al fornitore di tutti gli oneri legati alla produzione del calore (riparazioni, manutenzioni, adeguamenti normativi e controlli); l’occupazione di spazi ridotti delle apparecchiature necessarie; la silenziosità e la pulizia dell’impiantistica. Temperatura e comfort delle case restano invariati in base alle abitudini del cliente, ma aumentano i vantaggi.
Gli ha fatto eco Daniele Lotti: «Dobbiamo fornire risposte precise e convincenti alla clientela, per raggiungere il quorum. Questo nuovo impianto dovrà scrivere cifre nere e non rosse. Non possiamo infatti permetterci di andare a spendere soldi già sapendo che sbagliamo direzione».
Informazioni sull’argomento sono disponibili sul sito www.calore.ch.