Sono iniziati i lavori di costruzione della centrale termica a biomassa legnosa. Gli sforzi per ridurre l’impatto ambientale riguardano anche altri ambiti
La tutela dell’ambiente è un dovere civile e morale di tutti i cittadini, militari compresi. Così anche l’impegno della Base Aerea di Locarno a favore dell’ambiente si traduce in una virata verso soluzioni “green” come il contenimento energetico, la diminuzione di produzione di CO2, la minimizzazione degli sprechi, il ricorso intensificato a simulatori che consentono ai candidati piloti di allenarsi in condizioni realistiche, con un onere ridotto in termini di risorse e disturbo fonico. Nelle scorse settimane, a conferma del desiderio di fare innovazione e condivisione di regole e valori in questo campo, ha intanto preso avvio all’Aerodromo di Magadino il cantiere di costruzione della nuova centrale termica a biomassa legnosa con la combinazione di una pompa di calore aria-acqua. Un sistema di riscaldamento che permetterà di mandare in pensione l’attuale riscaldamento a olio combustibile. Ne dà notizia l’ultimo numero del foglio informativo “Base Aerea Locarno News” ricordando come questo progetto consenta di sostituire la termopompa che, da anni, è fuori servizio per grossi problemi con i ferrobatteri. Con questa sostituzione, dalla quale trarrà grande beneficio l’ambiente, la struttura militare sarà interamente riscaldata grazie alle condotte a distanza e alla “stufa” alimentata da cippato. L’edificio che la ospiterà, edificato in calcestruzzo armato, risulterà parzialmente interrato (e posizionato a un’altezza tale da evitare grattacapi in caso di esondazione del Verbano). Accanto al nuovo stabile saranno ricavati i locali tecnici e l’area di scarico per i grossi articolati che riforniranno la caldaia della materia prima necessaria a riscaldare l’intera area dell’aerodromo.
Ricordiamo che alla centrale a cippato era interessato ad allacciarsi anche il Cantone, per quello che riguarda i locali e le infrastrutture della parte civile dell’Aeroporto (contributo di partecipazione previsto 697mila franchi). Il Dipartimento del territorio, tuttavia, in attesa di conoscere gli sviluppi del progetto di aggiornamento delle infrastrutture (dossier attualmente al vaglio degli uffici dell’ambiente a Berna) ha preferito attendere. In ogni caso, ci è stato riferito, le condotte per il teleriscaldamento sono state posate fino al confine tra la parte militare e quella civile, così da poter velocizzare l’allacciamento nel caso dalla capitale federale giungesse l’atteso nullaosta. ArmaSuisse Immobili, committente dell’opera, ha comunque dovuto avviare i lavori per evitare che il credito da circa 5 milioni stanziato, in data 3 maggio 2017, decada.
L’impegno delle Forze Aeree al contrasto dei cambiamenti climatici non si limita alla sola scelta del nuovo sistema di riscaldamento degli edifici. Sono infatti state sostituite, di recente, anche le finestre dei locali riservati agli ufficiali all’interno del perimetro per ridurre la dispersione di calore.
La Base di Locarno è pure stata insignita del marchio di qualità rilasciato dalla Fondazione Natura & Economia per l’attenzione dimostrata nella gestione naturalistica delle aree verdi attorno all’infrastruttura. Gli 11,4 ettari che circondano pista di decollo e hangar vengono curati senza ricorso alcuno a concimi di sorta. Gli sfalci dell’erba, eseguiti due volte all’anno, a tappe, consentono infatti agli insetti di vivere e procreare, garantendo così la conservazione della diversità biologica presente nel territorio. Senza dimenticare il frutteto variegato e la messa a dimora di piante indigene che rallentano lo sviluppo delle specie neofite invasive, interventi curati in questi ultimi anni dai responsabili della struttura aeroportuale.