Il governo accoglie il ricorso Mellini-Sirica in merito al mancato ammortamento della struttura di Largo Zorzi nei preventivi 2019
La distinzione fra beni amministrativi e beni patrimoniali “dipende primariamente dallo scopo per il quale sono stati acquistati o che viene loro assegnato: di prevalente interesse pubblico (beni amministrativi) oppure di investimento finanziario (beni patrimoniali)”.
È l'assunto del Consiglio di Stato che permette alla Città di Locarno di meglio capire la differenza fra gli uni e gli altri, ma soprattutto è l'impalcatura su cui si basa la sentenza del governo che bacchetta il Municipio sui preventivi 2019 e dà ragione alla Sinistra.
Il ricorso era stato inoltrato da Pier Mellini e Fabrizio Sirica, che contestavano il mancato ammortamento dell'autosilo comunale di Largo Zorzi, precedentemente trasformato da bene amministrativo in bene patrimoniale. Nella sua sentenza datata 23 giugno il Consiglio di Stato indaga dunque le differenze fra beni amministrativi e beni patrimoniali. L'autosilo di Largo Zorzi, acquistato dalla Città nel gennaio del 2017 per 13,3 milioni, era stato trasformato dal Consiglio comunale in bene patrimoniale “per effettuare un'analisi più vicina alla realtà del patrimonio della Città, snellire la struttura a bilancio, valorizzare meglio e in maniera più consapevole il patrimonio cittadino ed evitare un ammortamento troppo accelerato in particolare di alcune opere importanti recenti, il tutto indipendentemente dall'introduzione del nuovo piano contabile armonizzato”. Il risultato della trasformazione – che riguardava non solo l'autosilo, ma anche altre proprietà – sarebbe stato un mancato ammortamento annuale, ma solo un deprezzamento nel caso in cui il valore di mercato fosse stato inferiore a quello registrato a bilancio. Da qui, un risparmio complessivo sugli oneri di ammortamento calcolato in circa 800mila franchi all'anno.
Statuendo sul ricorso Mellini-Sirica, il Consiglio di Stato sottolinea che “l'autosilo dev'essere considerato a tutti gli effetti un bene amministrativo, essendo stato inserito a livello pianificatorio nel Piano particolareggiato del centro urbano quale parcheggio pubblico, ma soprattutto poiché finanziato parzialmente (per 3,7 milioni) facendo capo all'accantonamento contributi sostitutivi posteggi”. Il tutto “senza dimenticare la necessità, indicata dallo stesso Municipio, di sopperire, con l'acquisizione, ai bisogni di posteggi pubblici nel comparto cittadino”. Nei conti preventivi 2019, dunque, “il Comune avrebbe dovuto procedere all'ammortamento, inserendo il relativo importo nel centro costo 104 Autosilo Largo Zorzi ‘addebito interno per ammortamenti’”, così come sempre sostenuto dal gruppo socialista.
Se non ha più senso correggere retroattivamente i conti preventivi '19, bisognerà inserire l'ammortamento 2019 nei consuntivi 2021 (oltre che procedere così come indicato anche negli anni successivi).
Da una prima sommaria verifica, la decisione del governo potrebbe gravare gli esercizi contabili di una cifra variabile fra i 300 e i 600mila franchi all'anno, a dipendenza del tasso di ammortamento applicato. Stando a Davide Giovannacci, capodicastero Finanze, in tutti i modi non vorrebbe comunque compromessa la forza finanziaria del Comune. Non è escluso per altro che il Municipio, presa visione e valutata la sentenza, possa decidere di ricorrere al Tribunale amministrativo.