L'Associazione traffico e ambiente giudica controproducente il progetto previsto in città vecchia e vi si oppone. Non è l’unica
“La città vecchia di Locarno non necessita di ulteriori posteggi”. È con questa motivazione che l’Associazione traffico ambiente (Ata), Sezione della Svizzera italiana, ha deciso di presentare ricorso contro la Variante al Piano regolatore particolareggiato del centro storico “Parco pubblico e autorimessa - Parco Balli” adottata dal Consiglio comunale di Locarno il 25 novembre 2019. Ricorso che si limita all’intenzione di insediare un nuovo autosilo di 100 posti nella parcella Parco Balli.
In primo luogo, secondo i ricorrenti, il centro storico dispone sia di diversi servizi di trasporto pubblico efficienti, sia di fermate (in particolare quelle di Via Borghese, Cinque Vie e Piazza Castello) che lo rendono ben servito grazie a ottimi e frequenti collegamenti. “Lo sforzo fatto da Confederazione, Cantone e Comuni per potenziare il trasporto pubblico nel cantone tramite la messa in esercizio della Galleria di base del Monte Ceneri, ma anche nel potenziare il trasporto su gomma nel Locarnese, viene completamente ignorato nell’intenzione della Città di pianificare un controproducente ed anacronistico autosilo da 100 posti nel centro storico della città di Locarno”, si legge nella missiva indirizzata al Consiglio di Stato a firma del presidente dell’Ata Bruno Storni e della segretaria dell’associazione Veronica Soldati.
Inoltre, a loro avviso, "i tre posteggi pubblici – Piazza Castello a sud, San Antonio a Ovest e Largo Zorzi a Est – si trovano in un raggio di meno di 500 metri dalla parcella 4848 (dove si vorrebbe costruire l'autosilo, ndr) e coprono benissimo le varie zone del centro storico. Si tratta di posteggi che già oggi sono raramente esauriti e offrono sufficienti capacità per chi vuol accedere al centro storico".
I ricorrenti invitano poi a guardare al futuro con ottimistica lungimiranza: "Grazie all’offerta di trasporto pubblico fortemente migliorata con il nuovo orario del dicembre 2020, così come la mobilità ciclabile che vedrà un forte sviluppo sia per le nuove piste ciclabili e l’avvento delle biciclette elettriche contribuiranno alla decrescita del traffico individuale motorizzato. Aumentare i posteggi nel centro storico non è dunque per niente necessario, anzi è prevedibile una diminuzione della richiesta come già avvenuto in molte città d’oltralpe".
Trattandosi della pianificazione superiore del traffico – concludono i firmatari – "non si capisce come il Comune possa inventare un tale contrastante intervento, che attirerebbe traffico motorizzato in centro a scapito delle altre forme di mobilità più adeguate al contesto".
Quella dell'Ata non è l'unica opposizione alla variante di Pr. Stando a quanto anticipato del 'Corriere del Ticino' negli scorsi giorni sono sei i ricorsi giunti sul tavolo del Consiglio di Stato.