Forte di un tributo alla propria capacità di coinvolgere ed evolversi, la consolidata istituzione a difesa della cultura Walser guarda al futuro
Un riconoscimento non solo ai contenuti e alla loro presentazione, ma anche al modo di crearli grazie al coinvolgimento attivo dell’intera comunità. È quanto attesta il prestigioso premio europeo Meyvaert per l'impegno nella sostenibilità sociale, economica e ambientale conferito la scorsa settimana al Museo Walserhaus di Bosco Gurin nell’ambito del concorso Emya.
La notizia, oltre all’orgoglio, ha destato grande sorpresa nella realtà vallerana: «Come museo così piccolo non credevamo di poter competere a simili livelli – confessa la curatrice Cristina Lessmann - Della Pietra –. Anzi, non avremmo mai pensato nemmeno di candidarci se non fosse stato per Susann Bosshard, già responsabile per la Svizzera del concorso Emya, che dopo una visita al museo si è dimostrata così entusiasta da spingerci a partecipare».
Il museo etnografico, nato nel 1938 e primo di questo genere nel cantone, è gestito dall’associazione Walserhaus Gurin che si prefigge tre obiettivi: rappresentare la storia e la cultura della comunità Walser locale nonché quella delle altre colonie Walser dislocate altrove; salvaguardare il patrimonio storico, culturale e linguistico dei Walser di Gurin – ad esempio cercando di mantenere in vita il dialetto ‘guriner deutsch’ –; e promuovere e sostenere i progetti che mirano a incrementare all’esterno della comunità la comprensione delle sue origini, storia e tradizioni.
«Alla giuria del premio è piaciuto il fatto che non si tratta di un museo classico chiuso su sé stesso – spiega Lessmann - Della Pietra –. Abbiamo sì il comitato, l’associazione, i collaboratori, però nella varie attività sono coinvolte persone della comunità di Bosco, non solo i residenti ma anche coloro che spesso tornano in quello che è il proprio villaggio d’origine a cui sono molto legati. Tutti danno un contributo in base alle proprie conoscenze e specializzazioni. Abbiamo ad esempio fatto delle uscite sulla tematica della flora con un botanico, una passeggiata geologica con un esperto in materia. O ancora, quando abbiamo rinnovato l’esposizione, diversi attinenti del luogo hanno registrato la lettura di testi in tedesco di Gurin, voci che si possono ascoltare nell’esposizione. Sono dunque le persone che appartengono alla comunità o che vi sono legate a far vivere ed evolvere il museo».
Guardando al futuro sono due i progetti in preparazione. «Stiamo allestendo l’albero genealogico di Bosco Gurin, che fino agli anni 40 era stato completato da uno storico. Ora l’obiettivo è di aggiornarlo fino ai nostri tempi con l'aiuto di tutte le famiglie e di fare una mostra l’anno prossimo. E poi stiamo lavorando al secondo vocabolario dei verbi e altre parti del discorso di Bosco Gurin, che va ad aggiungersi al primo sui sostantivi uscito qualche anno fa. Speriamo di concludere il lavoro in un paio d’anni».
Il museo – che normalmente è in attività da metà aprile a metà ottobre – continua a suscitare grande interesse: «Prima della pandemia arrivavano circa 3’500 visitatori all’anno, cifra leggermente in aumento nell’ultimo decennio. L’anno scorso abbiamo aperto più tardi e comprensibilmente abbiamo avuto un po’ meno visitatori, ma quando siamo ripartiti abbiamo constatato una buona affluenza. E pure adesso osserviamo la stessa tendenza nonostante le limitazioni ancora in vigore». I riconoscimenti arrivano dunque da più parti per un lavoro portato avanti con grande convinzione.
Domenica 16 maggio, in occasione della Giornata internazionale dei musei, il Museo di Bosco Gurin in collaborazione con il Museo di Vallemaggia proporranno durante il pomeriggio (13.30-16.15) diverse attività: dalla scoperta degli oggetti di una volta attraverso il loro corrispondente moderno, alla visita guidata del villaggio. In caso di brutto tempo l’evento è annullato. Per maggiori informazioni consultare walserhaus.ch/it/manifestazioni o chiamare lo 078 691 18 46.
Anche il Museo di Val Verzasca partecipa all’iniziativa. Aprirà come di consueto alle 11 e nel pomeriggio i visitatori saranno accolti da una guida TaM (iniziativa nazionale TaM-Tandem al Museo) per una visita di 20 minuti inconsueta. Con il motto della giornata “I musei ispirano il futuro”, i partecipanti si lasceranno ispirare da un colore, un’immagine e una parola. Entrata e visita TaM gratuite; iscrizione sul posto. Per altre dettagli: museoverzasca@gmail.com o 079 800 33 84.