All'Ospedale regionale il primo ambulatorio medico del Ticino destinato alla lotta alla sedentarietà. Il movimento prezioso alleato nella prevenzione delle malattie
Oltre due miliardi di franchi di costi della salute causati dall'inattività fisica; circa 300mila persone afflitte da malattie derivanti dalla sedentarietà; cosa ancor più grave, circa 1'100 decessi ogni anno riconducibili a malattie in buona parte generate dall'assoluta mancanza di movimento. Sono cifre allarmanti, quelle fornite dall'Ufficio federale della salute che testimoniano di quanto l'assenza di un'attività fisica efficace sia dannosa alla salute della popolazione svizzera. Lo confermano tutti i camici bianchi e gli operatori sanitari. Paese, il nostro, nel quale 1/4 degli abitanti non segue le raccomandazioni minime in materia di movimento (circa 2,5 ore medie settimanali, ripartibili su più sedute). Tuttavia, molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute sinora intraprese in tutta Europa per incentivare l'attività fisica nella popolazione, hanno avuto carattere settoriale e frammentario e non hanno saputo incidere in modo significativo e sistematico sull'adozione di uno stile di vita più salutare. Senza dimenticare che la vita sedentaria presenta un conto salato anche in termini di aumento dei congedi per malattia, delle inabilità al lavoro e delle morti precoci.
Tutte cattive abitudini che il neocostituito Ambulatorio medico per la promozione dell'attività fisica, inaugurato ufficialmente lo scorso 2 marzo presso l'Ospedale regionale di Locarno (con sede nel Palazzo della Corporazione Borghese) intende combattere. Ideatore e responsabile di questo prezioso servizio di consulenza è il dottor Gian Antonio Romano, specialista in medicina interna generale, medico di famiglia con tre decenni di esperienza alle spalle nonché medico dello sport SEMS (tra i promotori del Centro di medicina dello sport che inizialmente si trovava alla Carità e che nel frattempo è stato trasferito al Centro sportivo di Tenero) e, non da ultimo, tra gli ideatori dell'allora Servizio per le persone in sovrappeso e obesità. Strutture, queste ultime, che andavano indirettamente già nella stessa direzione di marcia, osserva il medico domiciliato a Verscio.
La nostra chiacchierata inizia però dall'attualità: «Non c'è giorno che passa dove non mi capiti di leggere dell'importanza del movimento nella terapia e nella prevenzione delle malattie - attacca Gian Antonio Romano - Anche oggi che attraversiamo tempi d'incertezze l'attività fisica permette, innanzitutto, di scongiurare e ridurre al minimo i rischi. Secondariamente di prevenire malattie quali il diabete, l'obesità, la depressione, la pressione alta, gli infarti e via dicendo.
Se pensiamo ai tumori, ad esempio, è dimostrato che se il paziente svolge dell'attività fisica durante la terapia la cura ne trae beneficio. Discorso che vale anche per la prevenzione e la cura dell’osteoporosi. E, non da ultimo tutta la problematica della ripresa dell'attività fisica nella sindrome del long Covid. Lo posso affermare con cognizione di causa, dal momento che ho vissuto questa realtà a contatto diretto con i miei pazienti».
Un tema, quello della mancanza di movimento, che erroneamente si potrebbe pensare tocchi da vicino soprattutto le fasce over quaranta. Non è così!
«Il discorso dei rischi della sedentarietà abbraccia sia i giovani, penso ai ventenni, sia le persone più in là con gli anni. Chiaramente più il soggetto è giovane, minori saranno le sue patologie se confrontate a quelle di una persona più vecchia. Ma, statene pur certi, è solo questione di tempo, perché poi i nodi arriveranno al pettine».
Sull'altro piatto della bilancia, qualcuno potrebbe obiettare, figurano gli infortuni legati allo sport...«Chi è ben allenato e segue una preparazione fisica accurata riduce enormemente i rischi. Sono confronti, in termini numerici, che non reggono affatto».
«Il servizio dell'Ambulatorio si rivolge a tutte le persone sedentarie che hanno voglia di cambiare filosofia di vita e mettersi a fare, in maniera progressiva e accompagnata, del movimento. Solitamente al nostro servizio si rivolgono pazienti indirizzati qui dai loro medici curanti, coscienti dell'importanza dell'attività fisica. Ma esso è aperto verso chiunque dimostri interesse».
La consulenza da parte dello specialista, che non è affatto da intendere come un personal trainer quanto piuttosto come una figura a metà strada tra un mental trainer e un professionista esperto di corpo umano, avviene, innanzitutto, attraverso un primo colloquio che serve ad avere un quadro preciso delle condizioni di salute del soggetto e delle sue patologie (anche in base alle valutazioni trasmesse dal medico curante). «Valuto in seguito se ha esperienza in qualche sport, quali sono le sue abitudini di vita ponendo la giusta attenzione anche sugli aspetti sociali. Naturalmente procedo con una valutazione osteomuscolare che mi permette, in seguito, di orientare e guidare la scelta dell'attività da proporre. Questa è il frutto di una discussione aperta con l'interessato ed è determinata anche in base ai suoi impegni nella vita di tutti i giorni. Si arriva così a stabilire un programma idoneo a iniziare l'attività scelta». Va da sé che in questa fase di presa di contatto, il medico si appoggia anche su specialisti del movimento attivi sul territorio: si pensi ad esempio a monitori, personal trainer, istruttori, operatori del mondo sportivo e associativo. Il paziente, in seguito, riceve una sorta di diario con le consegne. Regolarmente si farà il punto alla situazione, si verificherà se vi sono delle criticità, l'insorgere di eventuali problemi muscolari od ossei che possono infastidire il paziente".
Non si tratta, è bene sottolinearlo, di creare generazioni di maratoneti o di sportivi d'élite. In questa definizione di attività motorie rientrano non solo le discipline sportive, bensì anche semplici movimenti come camminare, andare in bicicletta, nuotare, fare yoga o giardinaggio e lavori domestici che fanno parte della “attività motoria spontanea”.
Ciò che è importante, sottolinea il dottor Romano, «è tenere ben presente che noi facciamo attività fisica anche per il piacere e i benefici psichici (a livello di autostima) e sociali (evita situazioni di disagio e facilita l'inclusione) che ciò ci trasmette. L'invito ai sedentari è dunque quello di “buttarsi”, perché dopo una normale fase di apprendimento, che richiede spesso un po' di sacrifici, arriva la fase del piacere, della sensazione di benessere, della voglia di continuare. Riuscire a far passare questo concetto, a trasmettere questa (mia) passione anche ai pazienti è la sfida che mi attende».
Non da ultimo ricordiamo che i costi del servizio sono coperti (previo visita medica) dalle assicurazioni di base. Interessati annunciarsi tramite il proprio medico curante o direttamente al segretariato al numero 091 811 42 42.