I dati del quarto trimestre 2020, con i fiumi in piena a inizio ottobre nel Locarnese
Pioggia, tanta e concentrata in poche ore. Il quarto trimestre del 2020 dal punto di vista idrologico è riassunto nel notiziario statistico “Deflussi swing, tra alluvioni e magre”, diffuso recentemente dall'Ufficio di statistica dal cantone, Dipartimento finanze ed economia (Dfe). Un notiziario che parte proprio dalla perturbazione “molto intensa nei giorni 2 e 3 ottobre: una tipica situazione di sbarramento al sud delle Alpi. Le regioni più interessate dall’evento sono state, come spesso accade in questi casi, la parte occidentale del Sopraceneri e l’alto Malcantone. Le precipitazioni costanti e prolungate hanno progressivamente ingrossato i corsi d’acqua della regione, soprattutto quelli principali di fondovalle, che hanno raccolto tutto il deflusso proveniente contemporaneamente dai diversi affluenti”.
I dati riferiti alla mattina del 3 ottobre: il deflusso del Ticino a Bellinzona ha superato i 1'340 metri cubi al secondo (m3/s), che rappresentano il settimo valore dal 1919 ad oggi. L’acqua ha superato gli argini sommergibili e invaso le golene in diversi punti tra Bellinzona e Riazzino. Deflussi molto elevati sono stati registrati anche nelle valli Maggia, Melezza e Onsernone: un valore massimo di circa 345 m3/s nell’Isorno a Mosogno (dati Ofima) e oltre 480 m3 /s nella Melezza a Palagnedra, dove è stato misurato anche il massimo valore di pioggia giornaliera (421 millimetri al pluviometro di Camedo). I contributi provenienti da tutte le valli laterali hanno ingrossato il fiume Maggia che a Locarno-Solduno ha raggiunto i 2'336 m3/s (un valore che ricorre a scadenza decennale). Un dato, quest'ultimo, che comunque fa riflettere se si considera che corrisponde più o meno alla somma dei deflussi medi dei fiumi Po (1540), Senna (500), Tevere (230) e Tamigi (65,8) messi assieme.
Al di fuori delle cifre del quarto trimestre, occorre ricordare che le forti precipitazioni concentrate su alcuni giorni anche nel 2020 hanno causato danni un po' ovunque in Ticino, con aree inondate, riali e fiumi straripati e scoscendimenti di terreno. Si sono viste in più occasioni immagini di detriti sulle strade e di cantine allagate.
Il comune di Gambarogno, per dirne uno, negli scorsi mesi ha fatto la conta degli eventi avvenuti a fine agosto, ritrovandosi con una fattura finale decisamente salata: oltre tre milioni di franchi per oltre 76 punti specifici del territorio. Le autorità locali, in questo contesto e di fronte a una fattura così salata, hanno deciso di chiedere un contributo di solidarietà ai numerosi proprietari di residenze secondarie.
La risposta? «Assai positiva – afferma il sindaco Tiziano Ponti –. Sono infatti arrivati aiuti per 200mila franchi. Un risultato inatteso: siamo rimasti sorpresi per la sensibilità dimostrata dai proprietari di case di vacanza e per il loro attaccamento al nostro territorio».
Come mai la campagna di raccolta fondi non ha coinvolto i domiciliati? «I domiciliati già pagano le imposte nel nostro Comune, quindi fanno la loro parte. Chi possiede un alloggio di vacanza, pur beneficiando dei servizi offerti dall'ente pubblico, non paga altrettanto. Per questa ragione abbiamo provato a interpellarli».