Il direttore del Dipartimento del territorio: 'Peccato non essere stati interpellati al momento delle disdette'. A gennaio tornata di discussioni in Cantone
«Dei licenziamenti ho saputo solo oggi, salvo errori od omissioni». Che vi fossero difficoltà nel rinnovo dell'accordo sul Consorzio italo-svizzero per la navigazione del Lago Maggiore era noto al capo del Dipartimento del territorio (Dt) Claudio Zali. Anche solo per via dell'assenza di notizie in vista della scadenza dell'intesa, prevista a fine anno (ora rinviata a fine febbraio). Non era invece a conoscenza degli otto licenziamenti decisi dalla Società navigazione del Lago di Lugano (Snl), ovvero di tutti i marinai impiegati nel bacino svizzero del Verbano. Dipendenti che si troveranno senza lavoro a partire dal primo gennaio 2021. «Peccato non aver saputo prima di queste disdette. Peccato non essere stati informati al momento della pronuncia dei licenziamenti (dati con tre mesi di anticipo, ndr.)», chiosa da noi interpellato Zali.
«Evidentemente questa situazione non soddisfa il Cantone», prosegue il direttore del Dt, anche perché «l'accordo iniziale, in base al quale era stato concesso l'aiuto cantonale, era proprio quello di riassumere i dipendenti locarnesi».
Come detto la scadenza del Consorzio è stata prorogata, ieri 23 dicembre, fino a fine febbraio per tentare di trovare una soluzione. Cosa che permetterà anche di garantire il servizio dei battelli nei primi due mesi dell'anno, anche se non è chiaro con quale personale, dal momento che i marinai locarnesi sono stati lasciati a casa (abbiamo posto la domanda alla Snl, visto che il dettaglio non è stato chiarito nel comunicato di oggi). È possibile che venga impiegato parte del personale operante a Lugano.
La proroga a fine febbraio «è comunque un cerotto, una mezza buona notizia, ma è temporanea per non fermare i battelli – chiosa Zali –. Sono due mesi in più che dovranno servire per far trovare continuità in vista della stagione turistica» primaverile ed estiva.
Essendo informati delle difficoltà nel rinnovare l'accordo italo-svizzero, il Di aveva già programmato alcuni incontri sul tema per la prima metà di gennaio con i partner principali. «Non avevamo ancora chiesto un incontro con Snl, che a questo punto sarà inclusa nella tornata di discussioni». La speranza è quella di trovare una via d'uscita «da questa spiacevole vicenda» pur dovendo negoziare «nell'affanno dell'emergenza». Quali siano le speranze di ricomporre il puzzle, aggiunge Zali, «è troppo presto per dirlo: la priorità è che il servizio sia offerto a favore del turismo e del trasporto pubblico. Tuttavia il destino dei dipendenti è sempre stato un punto fondamentale per il Consiglio di Stato». E lo rimarrà.