Presa di posizione dei socialisti del Locarnese, pronti a lanciare un referendum contro futuri crediti di risanamento
“Lo stand di tiro di Ponte Brolla deve essere dismesso”. A dirlo sono i socialisti del Locarnese, a seguito delle discussioni avvenute lunedì sera nei Consigli comunali di Locarno e Pedemonte. Il legislativo della Città ha votato un credito di 400mila franchi per alcune misure di risanamento e di manutenzione straordinaria del poligono; anche quello delle Terre di Pedemonte si è espresso a favore.
“Le discussioni – indicano i vertici del Ps regionale in una nota stampa – sono state un momento importante per fare il punto su questa annosa questione che da troppo tempo non viene adeguatamente affrontata. È infatti noto a tutti come la convivenza fra l’attività dello stand e le caratteristiche paesaggistiche, residenziali e turistiche dell’area di Ponte Brolla, risulti essere assai problematica: in particolare a causa dei disagi provocati a livello fonico”.
Per i socialisti “occorre attivare immediatamente la ricerca, a livello regionale o cantonale, di una soluzione definitiva, che consideri come prioritario e inderogabile il rispetto dei limiti fissati dall’Ordinanza federale sull’inquinamento fonico. Stando alle direttive cantonali una soluzione in proposito va trovata entro il 2024 e dagli studi fin qui realizzati emerge come non sarà possibile far rientrare completamente lo stand di Ponte Brolla nei parametri legali, soprattutto per quel che riguarda il tiro da 300 metri. Per questo motivo, annunciamo già sin d’ora che in assenza di un progetto vincolante di dismissione, saremo pronti al referendum contro nuovi crediti di ‘risanamento’, che non farebbero altro che continuare ad avallare una situazione divenuta ormai insostenibile”.
In conclusione il Ps (la presa di posizione è firmata da Daniele Cavalli, coordinatore regionale, Nancy Lunghi, copresidente sezione Locarno e Giovanni Lepori, capogruppo Lisa Terre di Pedemonte) auspica un lavoro celere da parte di tutti gli attori coinvolti: “Dal canto nostro faremo il possibile, in ogni consesso e in ogni grado istituzionale, per risolvere finalmente la questione. In questo senso apprezziamo la nuova legge cantonale votata la scorsa settimana dal Gran consiglio che permetterà al Cantone di coordinare al meglio un tema che non tutti i Comuni hanno affrontato tempestivamente nel recente passato”.