Il sindaco di Locarno ha fatto ‘coming out’ in Cda, che per questo l'ha temporaneamente escluso dalle sedute. Indispettita la Città, maggiore azionista
Temporaneamente estromesso dal Cda della Sopracenerina poiché interessato ad assumere la direzione della stessa. Non fosse che il candidato in questione è il presidente del Consiglio d'amministrazione e contemporaneamente il sindaco di Locarno; città che della Ses, con il suo 18,578% di capitale, è azionista di maggioranza.
Ci sono almeno due notizie importanti, nella delicata situazione che si è venuta a creare negli uffici dirigenziali della società anonima con sede a Locarno. La principale è che Alain Scherrer ha apertamente annunciato ai colleghi di Consiglio d'amministrazione di essere interessato a candidarsi alla sostituzione di Daniele Lotti dopo che, a marzo del 2022, lascerà la direzione. La seconda è che il ruolo ai margini imposto alla Città di Locarno in seno al Consiglio d'amministrazione non piace per niente al Municipio. Soprattutto, ma non solo, in relazione a temi di primaria importanza proprio evocati da Palazzo Marcacci, come ad esempio quello dell'aumento dei dividendi. Temi che vengono dunque ora affrontati dal Consiglio d'amministrazione senza che al suo presidente, e rappresentante del maggiore azionista, venga concessa la possibilità di interloquire.
L'esclusione del presidente è stata decisa dagli altri membri del Cda, ovverosia i sindaci dei Comuni azionisti (Muralto, Losone, Minusio, Gambarogno e Biasca) e due dei tre rappresentanti di Aet. Il terzo non si è espresso poiché egli stesso è stato escluso in quanto interessato, come Scherrer, a succedere a Lotti. Ma Aet, contrariamente alla Città, continua ad avere una doppia voce in capitolo. Per completezza di informazione bisogna aggiungere che il “coming out” del sindaco e del rappresentante di Aet nel Cda è avvenuto nell'ambito delle discussioni intavolate in Ses sulle necessarie prossime sostituzioni non solo del direttore, ma anche di altri quadri. Dalla ridda di nomi per questo o quel ruolo – opportunamente, dal punto di vista della trasparenza – Scherrer e il rappresentante Aet hanno giocato a carte scoperte.
Tuttavia, delle conseguenze più immediate si è detto. Ad oggi Scherrer ha dovuto saltare una seduta e dovrà ugualmente rinunciare alla prossima. Nel contempo, come detto, questo “strano caso” ha tenuto banco in Municipio, dove il tema principale è il reintegro del suo rappresentante. Stando a nostre informazioni, la compagine di Palazzo Marcacci (ovviamente senza il sindaco) ha preparato, ma poi “congelato”, una lettera con cui chiede alla Ses di rivedere le sue scelte. Un'altra questione affrontata dall'esecutivo cittadino è legata all'opportunità o meno di indire, per la nomina del futuro direttore, un concorso pubblico. Questione che per ora nessuno ha circostanziato con precisione, ma che di certo merita qualche riflessione. Non solo in Municipio, ma anche alla Ses, dove ci risulta che se ne stia parlando senza però essere ancora arrivati a una conclusione.
L'interessamento di Scherrer alla direzione della Ses è in realtà un segreto di Pulcinella. In città se ne parla da tempo ma non è mai giunta conferma ufficiale. Alla luce dei malumori emersi a Palazzo Marcacci per l'esclusione temporanea del sindaco dalla stanza dei bottoni, la situazione assume ora contorni decisamente più concreti; questo, va detto, anche se Scherrer, contattato dalla “Regione”, dice di preferire, «per il momento», non rilasciare dichiarazioni.
Va ancora puntualizzato che da un punto di vista puramente professionale, delle competenze, Scherrer si profila come del tutto legittimato ad aspirare alla carica di direttore della Sopracenerina. Attuale capo gestione amministrativa del Centro sistemi informativi del Cantone, di formazione è ingegnere elettrotecnico Ethz. Inoltre, la sua esperienza politica a livello cittadino – prima come municipale, poi come sindaco – ne fa un conoscitore delle dinamiche pubbliche, che sono centrali in un contesto societario, come quello della Sopracenerina, dove il Cda è composto per sei noni da Comuni e dai restanti tre noni da rappresentanti di Aet. Che questo basti per ricoprire una carica da “top manager” nel contesto energetico ticinese e nazionale è comunque tutto da vedere. Ses produce energia, ma soprattutto distribuisce quella che acquista tramite l'Azienda elettrica ticinese. Dà lavoro a circa 270 collaboratori, serve 47 Comuni, è la seconda azienda elettrica ticinese dietro le Ail ed è nella “top 20” a livello nazionale.