Locarnese

Scuole al Burio, Ppd e Plr Gordola difendono i crediti

Presa di posizione a favore delle decisioni adottate dal Consiglio comunale per il risanamento

Il complesso scolastico
22 novembre 2020
|

A Gordola non si placa lo scontro per il Centro scolastico al Burio. Sul tema intervengono oggi Plr e Ppd, che difendono le recenti decisioni del Consiglio comunale, che ha concesso due crediti: 195mila franchi per un ulteriore finanziamento dei costi di progettazione e 3,8 milioni di franchi per la prima tappa di risanamento della palestra. Crediti contro i quali è stato lanciato un doppio referendum dal comitato “per una scuola nuova”, sostenuto da Alternativa Gordola e da Lega-Udc.

Per il presidente della sezione Ppd Giovanni Comotti e per il suo collega del Plr Mauro Andreotti, che firmano una presa di posizione congiunta, inviata ai media nelle scorse ore, è in corso una campagna di disinformazione. “Che la democrazia diretta sia il vanto e l’orgoglio della Svizzera è un dato di fatto e una certezza sul quale i nostri partiti poggiano le loro stesse fondamenta nelle quale abbiamo sempre creduto e ci identifichiamo – si legge nel comunicato stampa –. Quando la disinformazione è però sapientemente camuffata invocando questi strumenti, si rende necessario intervenire per informare correttamente i cittadini per permettere loro una scelta consapevole e ponderata”.
Dopo 12 anni, tre legislature, numerosi studi e approfondimenti, a Gordola il 26 ottobre i due partiti di centro hanno voluto porre la parola fine alle discussioni, dando il via ai lavori che, “senza ulteriori tentennamenti, permetterebbero di avere nell’autunno dell’anno prossimo una palestra risanata: primo importante tassello nel progetto di risanamento complessivo delle Scuole al Burio, che dovrà essere plafonato a 16 milioni di franchi al netto dei sussidi. Un’eventuale votazione, non ipotizzabile prima della prossima primavera, rischia però di far slittare l’inizio dei lavori di un ulteriore anno, con conseguenti ritardi, infinite discussioni e altri inutili costi che i  cittadini sarebbero chiamati a pagare. Ciò non viene mai menzionato, lasciando intendere che tutto resterebbe semplicemente congelato in attesa del voto popolare”.

E ancora: “Lascia inoltre perplessi continuare a leggere che i costi di un risanamento, che tra una stampa di un volantino e l’altra lievitano magicamente e inspiegabilmente, aumenteranno il debito del Comune e il suo moltiplicatore, dimenticandosi che secondo la stessa logica, la medesima argomentazione vale anche per una nuova scuola. Al contrario i costi milionari per la demolizione, lo sgombero e il ripristino del riale sottostante vengono abilmente sottaciuti. La logica dell’usa e getta non ci appartiene. La riteniamo un atto scellerato verso uno stabile di tale pregio e volume in una posizione panoramica invidiabile. Ci si domanda se tale approccio demolitore e cementificatore si voglia apportarlo anche a ogni altro immobile di Gordola dopo soli 50 anni”.

In conclusione: “Rivolgiamo l’invito a chi intende sostenere il referendum di porre la seguente domanda ai promotori: quale nuova scuola verrà realizzata? Otterrete 4751 risposte diverse (quanti i cittadini di Gordola) dato che ad oggi non c'è alcun progetto concreto per la nuova scuola. Un foglio bianco ancora completamente da scrivere, se non per la fotografia scaricata da internet e posta in bella vista sui volantini propagandistici. Dodici anni per tornare ai piedi della scala! Quanti per vedere una nuova scuola ancora tutta da immaginare? Nel frattempo però l’istituto al Burio necessiterà giocoforza di ulteriori investimenti milionari di manutenzione straordinaria che gli stessi referendisti paradossalmente sollecitano”.