Locarnese

Centovalli, rimangono in buca le schede delle federali

Pasticciaccio dell'Amministrazione alla recente votazione: dimenticate almeno una settantina di buste. Il Municipio spiega cosa non ha funzionato

6 ottobre 2020
|

Non cambieranno certo le sorti della recente votazione federale. Ma è destinata a far discutere. Stiamo parlando delle 69 buste di trasmissione della recente votazione federale (27 settembre) che, per un disguido occorso all'Amministrazione di Centovalli, non è stata conteggiata. Sì perché nessuno degli incaricati alla loro raccolta si è ricordato di prelevarle dalle cassette delle lettere delle cancellerie comunali delle ex frazioni di Borgnone e Palagnedra.

Un passaggio di consegne che non ha funzionato

Il sindaco Ottavio Guerra, da noi contattato, inizialmente ha preferito non commentare la notizia, così da consentire a Cantone di gestire la comunicazione verso l'esterno. Comunicato, quello cantonale, giunto più tardi in giornata, dal quale si apprende che il Cantone ha proceduto con uno spoglio aggiuntivo ieri, 5 ottobre 2020: "I voti derivanti da queste buste non hanno alcun impatto sull'esito della votazione", si precisa da Bellinzona. I risultati verranno pubblicati sul Foglio ufficiale dopo la proclamazione da parte del Consiglio di Stato. In pratica, come riferitoci in seguito dal numero uno dell'Amministrazione, «la dimenticanza è dovuta unicamente a una serie concomitante di circostanze sfavorevoli. A seguito del Coronavirus, il Municipio aveva deciso in marzo di chiudere gli sportelli in Valle per l'impossibilità di rispettare le misure di sicurezza sanitarie e introducendo, nella fase acuta della pandemia, il telelavoro. A marzo i due incaricati della vuotatura sono passati al beneficio della pensione. Purtroppo  i loro successori non sono stati informati di questo compito e a nessuno degli altri collaboratori è balenata l'idea che bisognasse vuotare queste bucalettere».

Secondo fonti attendibili, sarebbe stata una pattuglia di polizia a salire in alta valle, nei giorni successivi, a ritirare le schede mai conteggiate. È comunque strano – osserva un cittadino rivoltosi al nostro giornale – che durante l'operazione di spoglio quella domenica pomeriggio nessuno degli addetti, all'ombra del campanile più alto del Ticino, si sia accorto che all'appello mancavano le schede di voto degli abitanti di queste due frazioni. Come detto l'Amministrazione non ha voluto fornire cifre né confermare l'accaduto.

Ad Avegno-Gordevio una dimenticanza vale la poltrona sindaco

Quanto successo nelle Centovalli non è un caso isolato. Ad Avegno-Gordevio alle ultime comunali (parliamo del 2016) 45 schede ancora sigillate erano rimaste chiuse all'interno di una cassaforte. Anche in quel caso, è bene ricordarlo, la regolarità del voto non era stata inficiata. Tuttavia il verdetto delle urne era stato ribaltato: il sindaco ad interim, Jonathan Pozzoni aveva perso la poltrona. La vittoria, sul filo di lana, era andata all'uscente Mario Laloli. La vicenda aveva avuto un seguito per i cinque municipali allora in carica, condannati al pagamento di una multa di 200 franchi a testa. 

Anche nella capitale i conti non tornano

Sessanta buste del voto per corrispondenza del quartiere di Claro, non scrutinate in occasione delle elezioni federali del 20 ottobre, erano state scoperte una volta ultimati i conteggi e resi noti i risultati. Una svista del messaggero che le avrebbe dovute portare al seggio centralizzato a Palazzo civico. Non si era trattato, quindi, di un problema di svuotatura della bucalettere, aveva spiegato il sindaco Mario Branda, ma erano state dimenticate in un armadio della Cancelleria del quartiere della capitale. 
A scoprire le schede, era stata una funzionaria dello sportello multifunzionale di Claro, diversi giorni dopo (6 novembre). La dipendente aveva in seguito subito segnalato il fatto al sostituto segretario comunale, il quale aveva poi informato del ritrovamento il sindaco.

Leggi anche: