Lo sfogo del sindaco di Maggia Aron Piezzi: 'Perché sulle strade si interviene in pieno luglio, con l'afflusso turistico ai massimi livelli?'
«Ma si può tenere aperti contemporaneamente tre cantieri in valle, in un periodo, come quello attuale, già confrontato con grandi flussi di traffico? Si tratterà anche di lavori importanti, a beneficio della collettività, ma il Cantone dovrebbe minimamente coordinare i suoi interventi!».
Non è uno sfogo qualsiasi proprio perché “firmato” da un sindaco, quello di Aron Piezzi. Il capo dell'esecutivo di Maggia sbotta dopo l'apertura di un terzo cantiere stradale - ai Ronchini di Aurigeno - quando ne sono già attivi altri due: uno a Riveo e l'altro a Someo. «Dobbiamo parlare dell'ennesimo cantiere su una distanza di pochi chilometri. Si tratta di situazioni facilmente evitabili, se solo ci fosse più coordinazione da parte di chi è deputato all'organizzazione e alla pianificazione di questi lavori. Non metto in dubbio la loro importanza e forse anche la loro urgenza, ma è singolare che in una stagione già fortemente condizionata dall'afflusso di turisti, si decida di fare come se niente fosse, complicando ulteriormente la situazione. Ho avuto modo di parlare sia con i responsabili del Cantone, sia con quelli della Sopracenerina: ognuno ha le sue ragioni. Ma rispetto alla Vallemaggia si imporrebbe più rispetto».
Nel pomeriggio di oggi, aggiunge Piezzi, «complice anche l'improvviso temporale che ha fatto scappare la gente dal fiume, scendendo verso i Ronchini c'era colonna partendo dalla rotonda di Maggia. Si tratta di cose mai viste, e che non possiamo far finta di non vedere. È necessario che chi di dovere rifletta non solo sull'utilità delle azioni, ma anche sulle conseguenze che esse possano avere su chi si muove sulle strade, siano essi locali o turisti».
Il tema, conclude il sindaco di Maggia, «verrà da me nuovamente sottoposto all'attenzione dell'Associazione dei Comuni della Vallemaggia, un cui incontro è previsto proprio domani. Ma già in anticipo rispetto a quella scadenza credo sia necessario far sentire una voce: credo di non sbagliarmi se dico che la mia è l'eco di quella dei colleghi di tutta la valle».