Mentre proseguono i lavori del Centro servizi nautici, si attende di conoscere il destino di due grossi progetti privati. Il Municipio invita alla 'calma'
Natanti sempre più grandi; richieste di posti barca in crescita; necessità di puntare anche sulla risorsa lacustre per incentivare il turismo in paese e ampliare l'offerta. Per questa ragione molti Comuni rivieraschi della regione, negli ultimi anni, hanno proceduto (o stanno pensando) con il potenziamento delle loro strutture portuali. Ultimi casi in ordine di tempo, il Comune del Gambarogno e, cronaca di questi giorni, pure quello di Ronco s/Ascona (vedi laRegione del 30 giugno).
Anche a Brissago, da tempo, qualcosa si sta muovendo. Con la creazione, in corso, del Centro servizi presso il porto comunale. Un cantiere che ha accumulato ritardi a causa dall'emergenza Covid-19, ripreso di recente e che procede verso una sua chiusura attesa per l'autunno. Nel frattempo, però, c'è chi sta già mettendo le mani avanti per un ulteriore miglioramento dell'offerta. In coda all'ultima seduta di legislativo, la consigliera ed ex municipale Michela Chiappini, del gruppo Uniti per Brissago, ha chiesto, in una mozione, di approfondire l'ampliamento del Porto. "A Brissago - scrive la firmataria - abbiamo pienamente sostenuto il progetto di Jürg Wolf, spostando posti barca nel Porto Resiga". Purtroppo, rileva Chiappini, "sembra che l'entusiasmo di quest'ultimo si sia pian piano affievolito, al punto da dare l'impressione di essere ormai un progetto dimenticato".
Come qualcuno forse ricorderà, l'intento del privato (proprietario dello Yacht club Hotel, nonché amministratore della Porto Ticino SA, committente dei lavori) è quello di edificare una struttura turistico-alberghiera, abbinandola a un centro nautico-sportivo in grado anche di accogliere eventi nautici di portata internazionale. Per fare ciò si rende necessario allargare il Porto dinnanzi al sedime ex Albergo Mirafiori. In particolare il promotore si è fatto carico della costruzione, a sue spese, di un nuovo braccio di porto (capace di accogliere una trentina di posti barca) ed è disposto ad occuparsi pure della continuazione della passeggiata a lago, verso Ascona, non solo da impiegare come collegamento tra l'hotel e la struttura lacustre, bensì mettendola a disposizione dei frequentatori della splendida riva brissaghese. Per un investimento complessivo di 8 milioni (importo sostenuto anche da vari soci dello Yacht club).
Proprio per facilitare il lavoro dell'imprenditore, il Municipio aveva, nel novembre del 2017, licenziato un messaggio (comprendente pure una convenzione tra le parti e il Cantone). Da allora, però, le acque si sono calmate e tutti i buoni propositi non sono stati seguiti dai fatti. Da nostre informazioni, lo stallo sarebbe da ricondurre a lungaggini di ordine burocratico.
Alla luce di questo stato di "apparente immobilismo", il gruppo Uniti per Brissago "invita l'autorità municipale a chinarsi sulla possibilità di procedere all'ampliamento del Porto comunale, al fine di prevenire una futura concorrenza".
Da parte sua il sindaco Roberto Ponti, da noi interpellato, così commenta la proposta: «Partire ora, a testa bassa, con un potenziamento del Porto sarebbe un po' azzardato. Ritengo vada fatta, per prima cosa, un'analisi di dettaglio della situazione. Oggi le nostre due strutture portuali (Porto vecchio e alla Resiga) mettono a disposizione circa 180 ormeggi. C'è richiesta, è ovvio, come d'altronde avviene altrove; ci troviamo tuttavia in un periodo di emergenza sanitaria e molti più turisti del solito si sono riversati in Ticino; prima di agire dobbiamo perciò essere sicuri che se poi adatteremo le nostre infrastrutture, questi ultimi tornino da noi anche una volta passata l'emergenza Covid-19. In caso contrario correremmo il rischio di ritrovarci con posti barca in esubero e un grosso investimento da finanziare. Ricordo, infine, che anche il progetto edificatorio del Centro Dannemann prevede la realizzazione di un piccolo porto per i natanti degli inquilini, capace di una quarantina di ormeggi».
La mozione, nel frattempo, è stata demandata, per i rapporti del caso, alle commissioni della gestione ed edilizia-Piano regolatore.