Ecco 'Swing the world', il singolare progetto di due giovani locarnesi che installano altalene artigianali nei punti panoramici pittoreschi e da condividere
In sella a un'altalena che vi dondola ritmicamente e rilassa; la vista che spazia su un panorama mozzafiato, in mezzo alla natura, baciati dal sole o intenti a godervi un tramonto o, più semplicemente, la compagnia di qualche amico. Cose che ti restano dentro e che ricorderai con piacere, soprattutto se le avrai immortalate. Opportunità da non perdere se sei un appassionato di escursioni desideroso di scoprire le top location del territorio, forte - perché no - di una vena romantica. A regalarvi un'altalena di emozioni ci pensa l'iniziativa "Swing The World", un progetto realizzato da due giovani locarnesi allo scopo di mostrare angoli del nostro territorio (e in futuro di tutta la Svizzera) che vale assolutamente la pena scoprire e godere. Nel gergo dei giovani d'oggi, posti da social media.
Nato allo scopo dichiarato dei suoi promotori (Elisa Cappelletti, 23enne fresca di studi a Trevano in comunicazione visiva e il suo compagno, Fabio Balassi, 27enne, progettista meccanico di rientro dalla Svizzera interna e a metà tempo foto e videomaker) di "intrattenere le persone in maniera creativa, stimolandole a passare del tempo al di fuori delle proprie mura di casa, divertendosi all'aperto", vuole favorire la conoscenza e la condivisione di alcuni dei luoghi più pittoreschi spesso sconosciuti al grande pubblico. L'idea, raccontano i due, è nata così, per caso, coltivando la passione per la scoperta di luoghi attraenti. Passione che è andata, caso vuole, a innestarsi proprio su un progetto di costruirsi un' altalena balenato nella testa dei due. Eravamo ai primi di gennaio di quest'anno. E da cosa è nata cosa, da un'altalena si è passati a due, poi tre e così via...Fino a diventare...fenomeno virale. Per rendere più accattivante questo percorso di scoperta, grazie a Facebook e ai social gli stessi promotori hanno postato una mappa del territorio dove, di volta in volta, si potrà dondolare nel vuoto con un effetto ottico spettacolare. Si è da subito creata, grazie all'aiuto della rete, una crescente curiosità attorno al progetto in divenire. L'utenza può infatti scattare foto su una di esse e condividerla con gli amici, stimolando così la curiosità e ulteriori visite. In molti infatti vorranno salirvi, scattare una foto e postarla. Il successo non si è fatto attendere. Anzi, le altalene hanno richiamato tanta, troppa gente in periodo di coronavirus. Al punto da costringere la coppia a smantellarne alcune finché l'emergenza sanitaria non sarà rientrata.
In attesa di poter rilanciare, Elisa e Fabio stanno preparando i dovuti incarti per ottenere, da proprietari privati, Cantone e enti pubblici le necessarie autorizzazioni alla posa. «Trovandoci in un periodo particolare, non vogliamo invitare la gente ad uscire di casa (visti gli appelli alla prudenza dell'autorità) - spiegano - il nostro intento è di trovare a chi ci segue una buona ragione per godersi l'aria pura e i paesaggi una volta finita questa difficile situazione».
L'attesa permette pure ai due appassionati di foto e video di pianificare le località potenzialmente interessanti. Dalle valli ai dintorni ticinesi, se qualcuno fosse interessato a valorizzare o abbellire con un altalena il proprio terreno non deve esitare a contattarli. Ma l'altalena si spinge oltre i confini cantonali. Anche perché Svizzera Turismo e organizzazioni turistiche regionali hanno strizzato l'occhio alla proposta. Per la serie: quando l'emergenza Covid-19 sarà finita, chi li fermerà più? Per la scelta del setting perfetto, «cerchiamo anche posti un po' sperduti, dove si deve anche compiere qualche passo nella natura, così da non creare problemi di traffico e posteggi, Abbiamo constatato che c'è gente che ogni giorno si diverte a spostarsi da un'altalena all'altra, come testimoniano le recensioni sui social». Una sorta di caccia al tesoro che raccoglie tantissimi like. Quanto al prodotto in sé, è costruito in maniera del tutto artigianale. «Io mi occupo per lo più del taglio e della lavorazione del tronco, Elisa dell'incisione e dell'abbellimento. Ogni tavoletta è differente dall'altra, la lunghezza che va dagli 80 ai 100 cm, così da permettere a due persone di stare comodamente sedute. Poi ci sono le funi che le sorreggono, che devono essere particolarmente resistenti alle intemperie ed esteticamente belle da vedere. Abbiamo ovviamente da fare i conti con qualche spesa viva, ma dopotutto si tratta di un investimento. L'idea ci piace e sui social abbiamo il nostro bel tornaconto. Già oltre 1700 i follower su Instagram, abbiamo la nostra pagina Facebook e, in futuro, chissà magari pure un sito internet. Tutto è nato come passatempo, ora che c'è un riscontro positivo ci divertiamo e siamo contenti di come stanno andando le cose».