Il direttore Luca Merlini: 'Il dato rappresenta una bassa percentuale dei 1200 impiegati. Le misure adottate hanno funzionato'
Il contagio da coronavirus tra medici, infermieri e operatori sanitari in questo periodo crea preoccupazioni non da poco tra chi è al fronte. Alla Carità di Locarno, centro Covid-19 designato dall'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), la questione è stata affrontata con estrema serietà sin dall'inizio della pandemia. Ad oggi, stando alle indicazioni forniteci dal direttore dell'ospedale Luca Merlini e dal direttore sanitario Michael Llamas, tra il personale della struttura sono risultati positivi al test poco più di 35 impiegati.
«Un dato che va inquadrato - spiega Merlini -. Percentualmente i numeri sono bassi, se si considera la totalità dei dipendenti, attualmente circa 1'200. Siamo riusciti a contenere il contagio con misure di protezione adeguate e con un'istruzione costante di medici e infermieri. Va anche detto che abbiamo sempre potuto disporre del materiale necessario». Mascherine, camici, guanti e occhiali per tutti e per giornate intere; un equipaggiamento indispensabile per lavorare in sicurezza nei reparti destinati ai malati di coronavirus.
Per il personale del nosocomio risultato positivo al test sono scattate immediate precauzioni del caso. «Chi aveva sintomi, ha dovuto mettersi da parte, con una quarantena di almeno 10 giorni a casa. Il rientro sul posto di lavoro è stato consentito solo dopo 48 ore senza manifestazioni di sintomi. Insomma, abbiamo davvero adottato tutte le precauzioni per evitare di avere in ospedale personale infettivo. Va detto - conclude Merlini - che fra i dipendenti non sono stati registrati, per fortuna, casi gravi».
Un altro aspetto che suscita timori tra chi si occupa dei pazienti Covid è il possibile contagio all'interno dei reparti dedicati. Llamas però rassicura: «Secondo le nostre analisi non vi è stata un'epidemia di contagi tra chi opera nell'ospedale. La conferma ci viene dal fatto che gli impiegati che hanno contratto il virus erano sparpagliati nei diversi reparti. Un discorso che a mio avviso vale per tutte le strutture dell'Eoc».
Il basso numero di contagi tra il personale, che viene considerato, scaturisce anche dal fatto che in Ticino, sulla scorta delle informazioni che provenivano dalla Lombardia, si è agito tempestivamente: «A Locarno, e più in generale in Ticino, con le misure precauzionali adottate, siamo riusciti a evitare epidemie intraospedaliere». conclude il direttore sanitario.