Tre municipali e due sindaci (Gambarogno e Onsernone) si adeguano al rinvio delle elezioni comunali
A Locarno tre municipali su sette avevano deciso di non ripresentarsi alle comunali di aprile, lasciando vacanti i loro seggi. LO stesso dicasi per due sindaci della regione, quello di Gambarogno e quello di Onsernone. Ora, la recente decisione del Consiglio di Stato di posticipare le elezioni all'aprile del 2021 rimescola le carte in gioco.
Abbiamo interpellato i partenti per capire quali sono le loro intenzioni. Niccolò Salvioni, Plr, capo del dicastero sicurezza a Locarno, non esita: "Sarebbe irragionevole andarsene in questo momento, quando è necessario garantire continuità nella conduzione della Città".
Come stanno reagendo i locarnesi? "Mi sembra che la popolazione si stia comportando in modo responsabile e che abbia compreso appieno i rischi", risponde l'interpellato. Poi aggiunge alcune precisazioni sul ruolo dei Comuni nell'emergenza Covid-19.
"È chiaro che occorra uno sforzo congiunto straordinario della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni. Questi ultimi, quantomeno dal profilo politico, sono per ora stati lasciati da soli con le proprie competenze residue ancora tutte da chiarire, per mitigare la forza d'impatto di questa pandemia che purtroppo, in un modo o nell’altro, toccherà tutti. I Comuni - prosegue Salvioni - di principio possono fare ciò che non fanno Cantone e Confederazione, ma per poter agire gli enti superiori devono indicare cosa resta da fare. Inoltre Locarno, anche come datore di lavoro ha la responsabilità di garantire un ambiente il più possibile salubre e privo di rischi evitabili per i suoi impiegati". Il Municipio, ed è una prima, si è riunito via Skype.
L'impegno in queste settimane è su più fronti, come conferma un altro municipale della Città che si era annunciato partente, Ronnie Moretti (Partito socialista). Lui cosa farà dopo il 6 aprile? "Non mi pare che ci sia molta scelta: per i primi mesi resterò al mio posto. Poi farò le mie valutazioni e deciderò come muovermi". Moretti, capo del dicastero socialità, conferma che il Municipio cittadino ha deciso di offrire servizi speciali per gli anziani. Servizi che vengono portati avanti con la collaborazione delle associazioni di quartiere e dei volontari. "Bisognerà vigilare attentamente e, a seconda dell'evolversi della situazione, approntare altri servizi di sostegno, che magari si protrarranno su più mesi".
Resta al suo posto anche Paolo Caroni, municipale Ppd, che non si era ricandidato: "È una questione di senso di responsabilità; ovviamente dovrò organizzarmi, conciliando i nuovi impegni professionali già assunti".
Il sindaco del Gambarogno Tiziano Ponti, da poco in pensione, dopo 20 anni aveva deciso di rinunciare al rinnovo del mandato. "Avevo altri piani - ci spiega -. Ora, con la decisione governativa questi piani sono scombussolati". Quindi resterà in carica fino all'aprile del 2021? "Penso che in questa difficile situazione sia importante rimanere a disposizione, rimboccandosi le maniche, per il bene dei cittadini e della collettività".
Il Gambarogno confina con la Lombardia, e in particolare con la frontiera verso il Luinese, da cui provengono molti lavoratori frontalieri. "In questi giorni abbiamo notato una drastcia riduzione del traffico - osserva Ponti -. Per noi, che sul nostro territorio abbiamo una casa per anziani, è essenziale che la manodopera sanitaria proveniente da oltre confine possa continuare a svolgere un'attività che ritengo estremamente preziosa. Li ringrazio per tutto quello che fanno".
Il Comune di Gambarogno, come molti altri, si sta muovendo per cercare di contenere il contagio e per aiutare gli anziani: "Gli over 65 che vivono sul nostro territorio sono circa 1'500. Li stiamo contattando telefonanicamente uno ad uno per capire se hanno ricevuto le informazioni del caso e se hanno delle necessità particolari. Io stesso ho fatto diverse chiamate e i miei interlocutori mi sono sembrati tranquilli e ben disposti a seguire le regole imposte per evitare di entrare in contatto con il Covid-19".
La questione non è ancora stata discussa dal Municipio di Onsernone, con il sindaco Cristiano Terribilini che aveva annunciato di voler cedere la poltrona, "anche perché - spiega lo stesso sindaco - adesso siamo concentrati sulle misure immediate riguardanti le norme sanitarie e sul rispetto delle disposizioni cantonali e federali", per far fronte allo stato d'emergenza determinato dall'epidemia. In tale frangente, essendo essenziale l'impegno civile, Terribilini conferma la sua disponibilità ad andare avanti fino a che non si torni alla normalità: "Sarò al fronte. È molto importante rimanere e garantire la continuità". Aprendo il discorso al compito generale delle autorità spiega che "i Comuni hanno un ruolo fondamentale in questo momento. Sia ora nell'emergenza sanitaria, sia nei prossimi mesi, quando saranno chiamati a prendere una serie di misure per salvaguardare l'economia". In merito a questo, si focalizza sulla sua regione: "In Valle Onsernone normalmente abbiamo già delle grosse difficoltà dovute alla chiusura di varie attività. Ora, l'impatto del virus aggraverà la situazione, quindi il Comune dovrà intervenire in maniera rapida prendendo delle decisioni anche importanti", afferma il sindaco.
Il Comune di Onsernone sta vivendo il contesto emergenziale con apprensione, come il resto del Cantone e del Paese: "Siamo un piccolo Comune, ma siamo stati relativamente rapidi a prendere misure, in alcuni casi anticipando anche le disposizioni arrivate successivamente. Da questo punto di vista stiamo lavorando molto bene, l'autorità è molto reattiva: dal capodicastero Sanità alla Cancelleria agli operai comunali". Il sindaco rivela però una nuova preoccupazione: le case secondarie. "Se da una parte è bello vedere che riaprono alcune case in valle; dall'altra, è preoccupante la velocità con cui si stanno riempiendo alcune", afferma. Per l'autorità comunale è fondamentale che il messaggio che stanno cercando di far passare alla popolazione di Onsernone arrivi anche ai non domiciliati che sono arrivati negli ultimi giorni: "Rispettare le prescrizioni in vigore, seguendo scrupolosamente le norme di comportamento. E, soprattutto, di non spostarsi se non necessario, rimanendo a casa. Non è perché siamo in cima a una valle che si corrono meno rischi - sottolinea Terribilini -. Vanno quindi seguite le regole". Il messaggio è chiaro: tutti devono rispettare le norme in vigore e, affinché anche i non residenti siano ligi alle disposizioni, negli scorsi giorni il Comune ha emanato una circolare. "Coloro che si sono trasferiti nelle residenze secondarie devono registrarsi e lasciare un recapito (un numero di telefono o un indirizzo e-mail) alla Cancelleria. In modo tale che, se dovessimo emanare ulteriori disposizioni, anche queste persone siano reperibili, vengano raggiunte e informate".