Molti Esecutivi chiedono al Governo di rinviare le elezioni comunali di aprile perché ora l'operatività deve essere garantita
Il coronavirus ha paralizzato quasi tutto e lunedì il Governo, dopo averne discusso coi sindaci, deciderà se rinviare o meno le elezioni comunali previste per il 5 aprile. Il voto può essere espresso anche da casa, grazie al voto per corrispondenza e lo spoglio può essere organizzato con le dovute misure anti-contagio. Ma la campagna è difficile con il coronavirus sempre in primo piano ma soprattutto è un momento delicato per cambiare gli Esecutivi che devono decidere anche velocemente in casi di pandemia come quello che stiamo vivendo. Inoltre è possibile che in alcuni Comuni vi siano anche dei ballottaggi per il Sindaco e questo non aiuterebbe a far partite immediatamente l’attività dei Municipi. Molti Esecutivi sono per il rinvio, ecco le posizioni dei più grossi.
Lugano, Borradori: 'Sarebbe giusto tenere le elezioni'. Decisione a maggioranza
"A larghissima maggioranza (contraria la municipale socialista Cristina Zanini Barzaghi, ndr) abbiamo deciso - evidenzia Marco Borradori - che sia giusto tenere le elezioni. Ci rendiamo perfettamente conto della situazione anomala che stiamo vivendo, ma le buste sono già state recapitate, parecchi hanno già votato. Raccomandiamo il voto per corrispondenza, ma manterremo i seggi aperti. Per quanto riguarda lo spoglio delle schede, faremo in modo che avvenga in assoluta sicurezza: allungando se necessario i tempi. Questa è la nostra posizione allo stato attuale delle cose: qualora la situazione dovesse peggiorare, siamo pronti a rivederla. Abbiamo già inviato una lettera alla Sezione enti locali e in copia a Gobbi e Vitta". Se il Cds dovesse chiedervi di restare in carica più tempo? "È una soluzione che caldeggiamo". E se domani il governo dovesse decidere, nonostante la vostra posizione, di rinviare le elezioni? 'Disobbedireste' come fatto per le scuole? "No: è una competenza del governo, accetteremo la decisione in tutti i casi".
Locarnese, 13 comuni scrivono al Cantone: 'Lasciate le attuali amministrazioni alla guida, fare le elezioni ma rinviare lo spoglio'
Nel Locarnese, i sindaci del Convivio intercomunale dei sindaci del Locarnese (CISL) , riuniti in seduta d'emergenza sabato sera hanno scritto una lettera al Consiglio di Stato, nella quale, in sintesi, si afferma quanto segue: "È importante in questo momento di crisi sanitaria garantire la continuità nella gestione dei Comuni e dell'emergenza coronavirus. Un eventuale cambio delle amministrazioni arrischierebbe - soprattutto nel mese di aprile, periodo che dovrebbe coincidere con il picco della crisi - di generare grossi problemi a livello di organizzazione del lavoro. Questo, a detta del CISL, non significa però rinviare, del tutto, la votazione. Si tratterebbe di lavorare a uno scenario che preveda uno svolgimento, sicuro, delle elezioni (anche perché molti oggi ricorrono al voto anticipato o per corrispondenza) e lo spoglio delle schede (tenute in sospeso) in un periodo più consono. Facendo poi entrare in carica i futuri sindaci, municipali e legislatori a data da stabilire".
Bellinzonese, il sindaco Branda: 'Meglio rinviare all'autunno o all'anno prossimo',
“Nell’incontro svoltosi sabato pomeriggio a Rivera, il ministro Norman Gobbi aveva lasciato intendere che le elezioni si sarebbero tenute il 5 aprile come previsto. - afferma il sindaco di Bellinzona Mario Branda -. Siamo venuti a conoscenza di quest’ipotesi solo sabato sera durante la conferenza stampa del governo. Al momento c’è una posizione ufficiale dell’Esecutivo. Personalmente, alla luce degli ultimi provvedimenti adottati per cercare di far fronte a questa emergenza, credo però che occorra seriamente considerare un rinvio. A dipendenza dell’evoluzione della situazione, le elezioni si potrebbero per esempio tenere in autunno o tra un anno”.
Biasca, il sindaco Galbusera: 'Più indicato un posticipo'
Anche a Biasca non vi è una presa di posizione congiunta da parte del Municipio. A titolo personale, il sindaco Loris Galbusera sottolinea come “moralmente non sia forse il periodo più adatto. Presumo che in questo periodo le preoccupazioni dei cittadini siano altre e sarebbe quindi più indicato un posticipo. Tecnicamente saremmo anche pronti perché, seppur con alcuni aspetti da chiarire, vi sarebbe la possibilità di rispettare le norme sanitarie, in particolare grazie a voto di corrispondenza e disposizioni precise per lo spoglio. Ma tanto dipenderà da come evolverà la situazione”.
Mendrisio, il sindaco Cavadini: 'L'operatività deve essere garantita'
Il Municipio di Mendrisio non si è chinato sul tema in modo approfondito, ma già nelle prossime ore potrebbe essere oggetto di discussione. Esprimendosi a titolo personale, il sindaco Samuele Cavadini spiega che "attualmente il Municipio è occupato a gestire l'emergenza coronavirus con il Cantone e per questo dobbiamo essere operativi perché la salute dei cittadini viene prima di tutto". La scorsa settimana l'esecutivo ha tenuto quattro sedute straordinarie e ogni dicastero ha lavorato con i suoi servizi per affrontare problematiche puntuali. "Non si sa quando le elezioni potrebbero essere recuperate dato che l'emergenza potrebbe durare a lungo. L'operatività del comune deve essere garantita". A Mendrisio però qualcuno si è mosso. La voce girava già una decina di giorni fa, ma a mo’ di battuta. Poi le cose si sono fatte parecchio serie. Così nei giorni scorsi tra i consiglieri comunali si è cominciato a pensarci davvero: perché non posticipare le Comunali? Nicola Rezzonico, esponente del Plr, ha iniziato a sondare il terreno. E via whatsapp ha inviato un messaggio (che valeva essere un suggerimento) al sindaco Samuele Cavadini e di seguito al presidente del governo Christian Vitta. Un canale informale per una proposta concreta: rinviare le elezioni al prossimo autunno. “E credo ci stiano pensando”, ci ha confidato.
“Il Cantone - ci ha spiegato - ha preso delle misure draconiane ed eccezionali per ridurre il contagio, le aziende si sono adeguate o lo stanno facendo a breve. E i partiti cosa fanno? Sono anch’io candidato e so cosa significa una campagna elettorale avendone fatte molte. Ma agli interessi dei singoli candidati in questo momento si devono anteporre gli interessi della salute pubblica”. Ma c’è di più per Rezzonico, “a mio avviso - chiosa - non ci sono neanche le condizioni legali per votare secondo le normali regole democratiche”.
Chiasso, il sindaco Arrigoni: 'Rinvio di sei o dodici mesi'
Il Municipio di Chiasso si è interrogato sull'ipotesi posticipo delle elezioni comunali. "L'opinione principale è quella di un rinvio di 6 o 12 mesi", ci dice il sindaco Bruno Arrigoni. Anche nella cittadina di confine di preferirebbe quindi continuare a lavorare compatti a tutela della salute dei cittadini.