Locarnese

Onsernone, 'la difficoltà è reperire le risorse umane'

Intervista al sindaco Cristiano Terribilini, che ad aprile esce di scena. Qualche critica all'amministrazione cantonale, che non segue la politica regionale

(Ti-Press)
2 marzo 2020
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Ad aprile il nome dell’attuale sindaco, Cristiano Terribilini, non comparirà su alcuna lista. Motivi di ordine professionale toglieranno dalla scena politica una delle figure chiave delle ultime legislature. Con spirito di servizio, impegno e coraggio ha servito la sua comunità in tempi di radicali cambiamenti. L’occasione per una chiacchierata di bilancio.

Ricorda ancora la sua prima seduta di Municipio?

Certo, avevo diciotto anni e un paio di mesi quando ho partecipato alla mia prima seduta nell’allora Municipio di Vergeletto. Vi ero entrato con Tarcisio Terribilini e Luigi Leidi e con l’idea di riscattare la centrale idroelettrica. Progetto concretizzato negli anni successivi e che poi ha permesso al Comune di realizzare tante opere in favore della nostra comunità. Non avrei mai pensato di rimanere in carica per ben 24 anni…

Quali sono state le difficoltà più grandi?

Spesso si tende a credere che le risorse finanziarie siano il problema più importante per le regioni periferiche, in realtà non mi è mai capitato di dover rinunciare a un progetto per mancanza di denaro. Le difficoltà più grandi sono sempre legate alle risorse umane: trovare il tempo, le energie e le persone competenti che diano concretezza e continuità ai progetti. Poi va anche detto che l’altro serio problema al quale siamo confrontati è la scarsa collaborazione dell’autorità cantonale. Credo che sia tempo e ora che a livello politico cantonale si prenda consapevolezza della grande incoerenza tra la politica regionale che vorrebbe favorire le zone più discoste e l’agire quotidiano dell’amministrazione cantonale che applica le leggi settoriali senza tenere conto della realtà locale.

Quale, invece le maggiori?

Dopo l’aggregazione siamo riusciti in tempi relativamente rapidi a creare un’organizzazione improntata alle esigenze del cittadino. Questo ci ha permesso già nella prima legislatura di concentrarci su progetti di rilancio socioeconomico; penso in particolare alla messa in rete degli ostelli grazie alla quale abbiamo anche potuto creare alcuni posti di lavoro. Altro motivo di soddisfazione è stato l’esser riusciti a mantenere in Valle la scuola, la stazione di benzina e l’agenzia postale, servizi quest’ultimi ripresi direttamente sotto l’egida del Comune.

Esiste una spaccatura tra alta e bassa Valle?

Non credo che si possa ancora parlare di spaccatura tra alta e bassa valle e penso che una piccola parte del merito sia anche di chi ha amministrato il nuovo Comune nella sua prima legislatura.

Come dovrà essere l’“Onsernone” del futuro?

L’Onsernone è un posto bellissimo in cui vivere. Vi si può trovare la tranquillità, ma al tempo stesso dei villaggi abitati permanentemente. Guai se dovessero diventare degli anonimi luoghi di villeggiatura! Purtroppo la vita sociale è sempre più rarefatta a causa di uno sfaldamento del tessuto socioeconomico. È un problema di numeri, ma non solo, si tratta anche della consapevolezza dei propri abitanti. Ecco, per garantirsi un futuro l’Onsernone dovrebbe mantenere il proprio carattere autentico. L’ente pubblico non può certo invertire le attuali tendenze demografiche, è però possibile mitigarne alcuni effetti negativi. In particolare occorre insistere per mantenere l’offerta di servizi pubblici, promuovere la creazione di posti di lavoro, curare il nostro prezioso territorio.

Riuscirà ad essere “disimpegnato” alle prossime elezioni comunali?

Lascio il Municipio, tengo però sempre al bene del mio Comune. Non riesco quindi a disimpegnarmi completamente. Alle prossime elezioni, auspico venga mantenuta la giusta continuità e che i cittadini sappiano riconoscere e premiare chi ha lavorato seriamente in favore della nostra Valle negli ultimi anni.