In risposta alle opposizioni ambientaliste all'aggiornamento infrastrutturale dello scalo si sono mossi, in modo spontaneo, un gruppo di Comuni e le due Cit
Un fronte alleato unito, compatto, a difesa di un’infrastruttura – l’Aeroporto cantonale di Locarno – di grande importanza per l’economia della regione tutta, capace di far crescere settori (come il turismo, l’industria, i commerci) e di garantire posti di lavoro. A scegliere di controbattere alle recenti opposizioni da parte degli ambientalisti al previsto mini allungamento della pista di decollo (dagli attuali 800 a 950 metri), stavolta – a dimostrazione di come sia una questione che riguarda tutti e non unicamente le ditte operanti all’interno del perimetro aeroportuale – è una “coalizione” spontanea di Comuni del Locarnese e del Bellinzonese che si va, giorno dopo giorno, ingrossando. Enti ai quali il futuro dello scalo sulle rive del Verbano sta, ovviamente, a cuore. Comuni soprattutto del perimetro del Piano di Magadino (ma non solo) che invece di starsene in religioso silenzio ad aspettare cosa deciderà Berna hanno voluto far sentire la propria vocere. Con loro pure le due principali città del Sopraceneri, Locarno e Bellinzona, che per mano dei rispettivi sindaci e per il tramite delle due Commissioni intercomunali dei trasporti, hanno sottoscritto una presa di posizione a favore dell’Aeroporto inviata all’Ufficio federale dell’aviazione civile nella capitale federale. «Come Associazione locarnese e bellinzonese per l’aeroporto (Alba) non possiamo che essere molto soddisfatti di questo prezioso appoggio – commenta Fabio Käppeli, il suo co-presidente – La vicinanza dei Comuni all’aerodromo, che non è nuova, ci fa indubbiamente piacere. È un sostegno prezioso e motivato da molteplici ragioni. Prossimamente vedremo di riassumere tutte queste osservazioni, che renderemo pubbliche con una comunicazione precisa».
La “mobilitazione” di coloro che credono in un futuro dell’Aeroporto cantonale di Locarno contro i tentativi delle associazioni ambientaliste di sbarrare la strada all’aggiornamento delle infrastrutture arriva a pochi giorni dall’inoltro delle loro istanze. Ricordiamo che, in una presa di posizione congiunta, WWF della Svizzera italiana, Pro Natura Ticino, Ficedula e le rispettive organizzazioni nazionali avevano deciso di intervenire opponendosi formalmente alla domanda di costruzione . Con queste ultime si era schierata, in seguito, anche l’Associazione Piano di Magadino a misura d’uomo . Diversi gli aspetti contestati dalle associazioni; uno di questi riguarda l’impatto fonico dei jet “totalmente incompatibile con la protezione delle Bolle di Magadino, troppo rumorosi per una regione a vocazione residenziale e turistica e molto pericolosi per l’elevato rischio di birdstrike”. Le associazioni ritengono altresì lacunoso il rapporto d’impatto ambientale e insufficienti le contromisure proposte.