La seconda edizione ha fatto segnare un incremento delle presenze del 30%, ma è già tempo di guardare al futuro tra conferme e novità
Insieme alle festività, la Befana si è portata via anche l’evento natalizio che per sette settimane (dal 21 novembre 2024 al 6 gennaio 2025) ha animato la Piazza Grande di Locarno e i suoi dintorni, Winterland. Apertasi lo scorso 21 novembre, la seconda edizione della manifestazione nata nel 2023 per riempire il vuoto lasciato da Locarno on Ice si è conclusa infatti ieri e lo ha fatto con numeri importanti: come sottolineato dagli organizzatori, nelle quasi sette settimane di apertura sono state oltre 400mila le persone che si sono recate nel capoluogo del Locarnese per vivere la magia di Winterland, ossia ben il 30 per cento in più rispetto all’edizione precedente (circa 300mila).
«Siamo molto soddisfatti, anche perché non bisogna dimenticare che la nostra manifestazione è nata appena 15 mesi fa e siamo già a quota due edizioni con ottimi numeri – sottolinea per gli organizzatori (il gruppo Enjoy) il “papà” dell’evento, Michael Lämmler –. La meteo favorevole ci ha sicuramente aiutato, ma è soprattutto grazie a un’offerta variegata e di qualità che siamo riusciti ad attirare non solo ticinesi, anche molti ospiti da tutta la Svizzera e dalla vicina Italia».
Alcuni numeri: campagne social che hanno avuto più di 2 milioni di visualizzazioni, 47 concerti gratuiti e 21 attività per bambini interamente gratuite, mentre a scendere sulla pista di ghiaccio (come il resto del villaggio ingrandita rispetto all’anno prima) sono stati 60mila pattinatori. Il tutto nella colorata e spettacolare cornice delle proiezioni immersive ideate dal Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive (Cisa), il cui progetto è uscito dalla Piazza Grande raddoppiando le superfici proiettate e coinvolgendo anche il Palacinema, il Castello e il Teatro-Casinò... «La fiaba “Un abbraccio di stelle”, creata appositamente, ha saputo toccare il cuore di grandi e piccini».
Oltre alle gradite conferme e al rinnovato entusiasmo per gli eventi musicali tenutisi nel Pavilion, il riscontro è stato positivo anche per le diverse novità proposte, come il Fondue Chalet («letteralmente preso d’assalto e capace di sdoganare la fondue alla ticinese proposta dal Caseificio del Gottardo»), l’adrenalinico Kamikice («durante i weekend c’era una coda perenne») e l’ormai famigerato carosello, la giostra a due piani realizzata a mano piazzata alla Magnolia che ha causato qualche grattacapo agli organizzatori, dapprima per le grandi dimensioni che ne hanno reso difficile il trasporto e in seguito per la mancanza di una certificazione che l’ha costretta a qualche giorno di stop... «Siamo intervenuti tempestivamente e per la giostra anche il perito ha confermato che abbiamo sempre operato in piena sicurezza, ma di certo prenderemo quanto successo come spunto per imparare dagli errori e migliorare. In ogni caso le tante testimonianze di stima e sostegno ricevute, oltre a ripagare dagli sforzi tutte le persone che hanno lavorato instancabilmente senza sosta dietro le quinte, ci dicono che siamo sulla strada giusta».
Con questo spirito gli organizzatori intendono cogliere anche le critiche, con in particolare alcune interpellanze che storcono il naso di fronte all’imponenza dell’evento e rendono attento il Municipio cittadino sulla necessità di trovare un equilibrio tra l’uso di spazi pubblici e la salvaguardia del patrimonio storico-culturale... «Una manifestazione di queste dimensioni e durata non può far contenti tutti, ma noi cerchiamo di andare incontro a tutte le sensibilità in gioco, che sono davvero molte. Prendiamo le critiche molto seriamente, le analizzeremo e per il futuro terremo in considerazione tutti gli spunti che ci arriveranno».
A proposito di futuro, per Lämmler e soci è già ora di guardare alla prossima edizione di Winterland. Anzi alle prossime, visto che l’accordo con la Città è valido sino al Natale 2028... «Grazie al mandato ottenuto per i prossimi quattro anni si potrà strutturare e consolidare il progetto, vogliamo crescere ancora. Visto l’ottimo riscontro, le novità di quest’anno verranno mantenute, mentre diversi progetti sono già in fase di sviluppo. L’intenzione è di collaborare con molti comuni della regione, ma anche di coinvolgere altre zone della città. A tal proposito ci confronteremo ancora con il Municipio, non vogliamo far sentire escluso nessuno e in questo senso ci piacerebbe portare in Città Vecchia l’energia che c’è in Piazza».
Il tutto mantenendo la formula attuale, che prevede «che la maggior parte dell’offerta sia gratuita (eccetto la giostra, il Kamikice e il noleggio dei pattini). Di questo siamo orgogliosi, perché se guardiamo altrove, in Svizzera e all’estero, eventi simili che offrono intrattenimento musicale, per bambini o anche solo spettacoli luminosi, hanno praticamente tutti un biglietto d’ingresso». Un’unicità possibile solo «grazie all’intesa e al supporto con i nostri partner e sponsor, nonché all’importante volume di persone che partecipano all’evento», il cui budget quest’anno è più che raddoppiato, toccando i 3,5 milioni di franchi.
«Le buone collaborazioni che abbiamo avviato per questa manifestazione saranno sicuramente rafforzate». Ad esempio l’intesa “strategica” con Artisa, che attraverso la formula del Pop Up ha portato la magia di Winterland a San Bernardino, dove «proiezioni ed eventi hanno saputo incantare i visitatori». O ancora le cooperazioni con Osi e Supsi. Nel primo caso, con l’obiettivo di incrementare le attività culturali «un primo passo è stato fatto con la riuscita collaborazione tra l’Orchestra della Svizzera Italiana, il Cisa, l’Accademia Ticinese di Arti Sceniche (Atas) ed Enjoy che hanno dato vita a un evento di alto profilo, sempre nel tema “Un abbraccio di Stelle”, tenutosi il 1° dicembre al PalaCinema (a proposito di eventi, da ricordare anche la diretta di Capodanno con la Rsi)». Un successo «anche la collaborazione con il corso di laurea in Leisure Management della Supsi: sessanta ragazzi hanno analizzato e stanno tutt’ora lavorando sul progetto Winterland con lo scopo di definire gli impatti dell’evento sul territorio a medio e lungo termine».
Per quel che riguarda invece i più piccoli, oltre alle numerose attività proposte da Coop con l’associazione Supermamme di Minusio, grande soddisfazione per il progetto “Winty scuola”, che alla sua prima edizione ha visto la partecipazione attiva di oltre mille bambini (55 classi del primo ciclo del Locarnese hanno decorato con materiali di riciclo degli abeti poi esposti tra Piazza Grande e il Castello Visconteo). «Questa attività verrà sicuramente riproposta, con l’intenzione di svilupparla ulteriormente». Ma non è finita qui: «Vorremmo creare all’interno del villaggio uno spazio dedicato esclusivamente ai più giovani».
Insomma, le idee sul tavolo sono davvero tante, quel che è certo è che anche per il prossimo Natale gli organizzatori di Winterland non vogliono smettere di stupire.