Rinnovata dopo 20 anni la parte elettrica di comando e di potenza. E (estinti i debiti) c'è anche un nuovo logo
A vent’anni dalla costituzione della Cit Sa, Cardada rinasce una seconda volta. Lo fa con due segnali di innovazione di diverso peso specifico ma significativi di un’evoluzione continua.
Il primo è l’ammodernamento tecnico senza precedenti, costato un milione di franchi e ormai giunto al capolinea dopo 9 settimane di lavori, che catapulta la stazione al vertice nazionale per quanto riguarda il segmento della parte elettrica. Il secondo è un rinnovamento del “layout” grafico, voluto per darsi una ringiovanita dal punto di vista estetico e anche per rinfocolare, se possibile, l’interesse per la stazione da parte dei residenti nei Comuni azionisti, notoriamente più tiepidi verso i propri lidi, nonostante i cospicui sconti previsti.
Dell’intervento tecnico abbiamo già riferito. Ci limiteremo a ricordare che si è proceduto con la sostituzione della parte elettrica di comando e di potenza (trazione compresa) passando da una tecnologia a pulsanti al “touch screen”. Luca Jardini, direttore della Cit, ribadisce che «così facendo siamo diventati, per la parte di comando, l’impianto in assoluto più all’avanguardia in Svizzera». E visto che parliamo di un Paese che degli impianti di risalita fa un marchio internazionalmente riconosciuto, è evidente che la piccola Cardada emerge come modello di portata internazionale.
È una sensazione, quella di soddisfazione definita dal primato nazionale, cui se ne aggiunge un’altra che assomiglia molto alla leggerezza. Riguarda l’estinzione dei debiti verso la Lim federale sul maxi investimento iniziale, finalmente giunta a compimento. Ciò ridefinisce le priorità della Sa, che può guardare avanti senza dover ogni due minuti voltarsi indietro con la calcolatrice in mano. Parla in questo senso il già citato rinnovamento del “layout”, affidato alla stessa Lucas Design di Giubiasco che già aveva ideato la grafica vincitrice del concorso originario. Vengono sostanzialmente rinfrescate la scritta “Cardada”, che con il nuovo carattere appare più leggera e in definitiva “giovane”, e la grafica dei prospetti, che in un gioco di sfumature cromatiche riprende l’onda che già caratterizza il logo, per il resto invariato.
Intanto, il 21 dicembre gli impianti torneranno a girare senza più l’attività sciistica che era gestita dallo Sci Club Cardada e che notoriamente è stata lasciata definitivamente cadere. «Non per questo funivia e seggiovia andranno a basso regime – dice Jardini –. Durante l’inverno sarà possibile salire in quota per svolgere attività con le racchette e con le slitte (grazie al “campo” riservato sotto la capanna Cimetta) nel caso di innevamento, e altrimenti con le “mountain-bike”, che stiamo cercando di promuovere con sempre maggior convinzione».
E se le Mtb fanno pensare all’estate, si sta delineando per la bella stagione il percorso di “summer tubing” con i gommoni. Segnali positivi stanno arrivando dai proprietari dei terreni – si parla sempre della fascia di territorio “ex pista blu” in Cimetta – poi dovranno essere definiti i dettagli. L’intenzione è aprire questo percorso ludico già nel 2020. Sarà molto turistico ma anche destinato ai residenti. «La stazione è molto ben frequentata da chi arriva da oltre Gottardo, ma si punta anche su chi abita nel Locarnese e in Ticino – constata Jardini –. Chi risiede nei Comuni azionisti Cit gode di sconti del 35%; gli stessi ribassi verranno applicati per tutti, residenti e non, nel primo week-end d’apertura (21 e 22 dicembre)».