In bici sulle strade del comune con il presidente di Pro Velo Ticino e il capodicastero traffico: la lista dei punti critici
Appuntamento alle 16, quasi all’imbrunire, per un giro in bicicletta sulle vie di Losone. Una “scampagnata” in compagnia del presidente di Pro Velo Ticino Marco Vitali e del municipale Fausto Fornera, capodicastero traffico e sicurezza. L’itinerario, casuale ma non troppo, prevede il transito da alcune piste ciclabili del comparto Saleggi, dove si trovano le scuole, i campi da calcio e il tennis; la salita da via Cesura, via Municipio, via Locarno, via Emmaus e una tappa sulla strada principale che da Ascona porta al vecchio ponte sulla Maggia.
Il tutto non senza correre qualche rischio, soprattutto sulle vie più trafficate. Al termine il bilancio di Vitali è in chiaro-scuro. «In generale, da questa pedalata, come da altre che ho effettuato in precedenza nella zona, ho potuto constatare che alcuni percorsi sono stati migliorati nel corso degli anni. Penso soprattutto a quello che porta verso il ponticello sulla Melezza, con sbocco verso le Terre di Pedemonte e quindi verso le valli del Locarnese. Mi pare l’unica alternativa valida alla strada che da Solduno conduce a Ponte Brolla; una via, quest’ultima, che per i ciclisti non è assolutamente praticabile». Quello con il passaggio sulla Melezza, giova ricordarlo, è un itinerario pensato per lo svago e per il turismo su due ruote. Nel quotidiano i losonesi hanno altre mete: ufficio postale o sportelli comunali, banche, farmacie, negozi, bar e servizi. «Per quanto riguarda quella che definirei la “mobilità utilitaria”, c’è ancora molto da fare – afferma il presidente di Pro Velo –. Alcune strade sono parecchio trafficate e nell’attuale situazione la sicurezza per i ciclisti non è garantita. Vedo volentieri i progetti di miglioramento che sono già previsti».
Ad elencare le novità ci pensa Fornera: «Abbiamo deliberato la progettazione definitiva per il tratto di ciclopista che va dal vecchio ponte sulla Maggia al minigolf, arrivando poi alle scuole medie costeggiando i posteggi a lato dei campi da tennis. La proposta s’inserisce nel Piano di agglomerato del Locarnese (PaLoc3) e la realizzazione costerà circa un milione di franchi. Alla spesa contribuiranno Confederazione e Cantone». Un secondo tracciato è quello della ex ferrata: oggi un sentiero che dall’Arbigo scende verso l’incrocio tra via Gratello e via Pezza Venerdì e si snoda quindi fino alle rive del fiume. La ex ferrata era stata costruita per i vagoncini che trasportavano i blocchi di granito necessari ai lavori di arginatura della Maggia. Sempre Fornera: «Anche in questo caso abbiamo assegnato la progettazione. Il costo previsto dell’opera è di circa 350mila franchi».
Farà invece più fatica a decollare il cantiere di via Locarno, tra la rotonda del Cattori e quella di Ponte Maggia. Oltre alla strada, alla corsia preferenziale del bus e all’alberatura, è prevista una ciclopista. Ma l’iter (anche a causa delle procedure di esproprio) sarà lungo. Cospicuo l’investimento complessivo: 4,5 milioni di franchi.
Mobilità sostenibile, serata pubblica
Il tema delle ciclopiste, abbinato a quello delle biciclette condivise e dell’utilizzo dei mezzi pubblici, verrà affrontato nel corso di una serata pubblica, mercoledì 27 novembre, dalle 18, alle scuole comunali. Tra i relatori, oltre a Vitali e a
Fornera, Luigi Conforto (coordinatore del progetto bike-sharing Locarno e Bellinzona). Il tema: “Mobilità sostenibile: moda o necessità?”. Nel corso dell’incontro, aperto a tutti, il pubblico potrà porre domande ai relatori e intervenire, segnalando le criticità. Organizza il Ppd losonese; segue un rinfresco offerto.
Ma torniamo alla pedalata con Vitali e Fornera. Il primo ha fatto notare alcuni problemi di segnaletica, ma ha anche puntato l’indice sulla necessità di migliorare i percorsi verso Locarno: «È una zona pianeggiante e quindi un maggior utilizzo della bici è più che auspicabile: porta benefici a tutti, riducendo il traffico motorizzato. Però bisogna garantire percorsi ciclabili sicuri. La nuova passerella che sta sorgendo sulla Maggia tra Ascona e la città è un buon esempio, ma anche in questo caso ci sono aspetti del progetto, soprattutto prima e dopo la stessa passerella, che andranno migliorati». Insomma, c’è ancora da pedalare, ma la politica si sta muovendo nella direzione giusta tramite, in particolare, lo strumento del PaLoc.