Locarnese

È recidivo, di nuovo in aula per atti sessuali con fanciulli

Un quarantenne residente nel locarnese a processo oggi alle correzionali per aver sfogato le sue pulsioni davanti a minorenni

foto Ti-Press
2 ottobre 2019
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Correzionali di Locarno, rischia il carcere un imputato già condannato a una pena sospesa per aver ripetutamente sfogato le sue pulsioni al cospetto di minorenni

C’è l’ombra ingombrante di una recidiva specifica, che aleggia sul processo per atti sessuali con fanciulli previsto oggi, a porte chiuse, alle Assise correzionali di Locarno riunite a Lugano. Alla sbarra finisce infatti un uomo sulla quarantina, di nazionalità straniera e residente nel Locarnese, che deve non solo rispondere di uno specifico caso di masturbazione al cospetto di una ragazza minorenne – caso riportato nell’atto d’accusa firmato dal procuratore pubblico Nicola Respini –, ma anche, indirettamente, di una serie di altri casi simili commessi nel recente passato nel Locarnese e anche nel Luganese.

Casi, questi ultimi, che riguardano undici ulteriori vittime contro le quali l’uomo, in pratica con le stesse modalità, aveva sfogato le sue malsane pulsioni. Per i precedenti l’uomo era stato processato e condannato a una pena di 13 mesi di detenzione, sospesi condizionalmente per un periodo di prova di tre anni. Ma prima che il termine giungesse a scadenza v’è stato il nuovo “inciampo”. Ciò – se la Corte presieduta dal giudice Marco Villa riterrà di credere alla versione accusatoria – potrebbe determinare per l’imputato l’apertura delle porte del carcere (esperienza detentiva che l’uomo ha peraltro già sperimentato per un paio di giorni). L’accusato sarà difeso in aula dall’avvocato di Lugano Stefano Camponovo, che ha assunto la tutela legale soltanto in vista di questo dibattimento. Gli ultimi fatti contestati, e che costituiscono la materia del processo odierno, sarebbero ammessi ma soltanto in parte. Tuttavia, come accennato, è quanto combinato in passato a costituire il fardello maggiore. Negli undici casi precedenti, in ogni caso, così come nell’ultimo, non vi sarebbe stata coazione fisica nei confronti delle vittime. Come sempre in casi che richiedono la tutela della privacy delle vittime, il dibattimento non potrà essere seguito dal pubblico. Si svolgerà comunque a partire dalle 9.30, su una sola giornata, nell’aula minore del Palazzo di giustizia di Lugano.