Locarnese

'Andare non è facile, ma voglio lasciare spazio a nuove leve'

Il sindaco del Gambarogno spiega perché non si ricandida più alle prossime elezioni comunali. 'Se i sacrifici superano le gioie è giunto il momento di andare'

Tiziano Ponti (foto ti-Press)
2 ottobre 2019
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Tiziano Ponti, sindaco del Comune di Gambarogno, ha deciso di non ricandidarsi alle prossime elezioni comunali in calendario il 5 aprile 2020; lo ha comunicato l’Ufficio presidenziale e il Gruppo Plr in Consiglio Comunale.
Ponti ha considerato chiuso il suo mandato dopo un ventennio trascorso dapprima nell’ex Comune di Magadino e, in seguito, con l’avvenuta aggregazione, nel Comune di Gambarogno (primo sindaco della sua storia). “Il suo impegno istituzionale – si legge nella nota stampa – dopo una prima fase di modernizzazione e riorganizzazione, lo ha visto in prima linea nel progetto aggregativo, che ha coinvolto le nove municipalità che hanno dato vita al nuovo ente. Da noi avvicinato, il capo dell’Amministrazione ha dichiarato che continuerà a seguire la politica locale, ma lo farà da cittadino libero da impegni istituzionali. Una decisione, la sua, ovviamente a lungo ponderata, conferma l’interessato: «Ho riflettuto a lungo, non è stata una scelta facile. Ho messo anima e corpo in questo progetto aggregativo ed è stata anche un’esperienza arricchente. “Mollare” non è stato facile. Ma dopo così tanti anni, è giusto che ci sia un cambiamento. Avanti le nuove leve, con altre idee e sistemi di lavoro. Lo impone la democrazia, dopotutto».


Che esperienza è stata fare il sindaco per tutti questi anni? Qualche rammarico?

«Ci sono stati tanti aspetti positivi e anche negativi. Sono comunque sereno. Ho constatato però che sempre più l’impegno politico profuso non è contraccambiato da altrettante soddisfazioni. Ad un certo punto arrivi a dover soppesare tutto e se i sacrifici (penso alla vita personale e alla famiglia) superano le gioie, beh allora è segno che è giunto il momento di lasciare».


Cosa lascia in eredità al suo successore?

«Sono convinto di aver creato, con i colleghi di Municipio e dell’Amministrazione, un Comune dalla struttura solida. I processi lavorativi funzionano, i servizi pure, il personale è preparato e svolge bene i propri compiti. I politici si sa, vanno e vengono, ciò che conta è che i nuovi programmi si innestino su una realtà consolidata e sicuro. A livello di progetti Gambarogno ha investito in questi anni oltre 60 milioni di franchi (una quarantina i nostri); una cifra di non poco conto per dotare il Comune di opere e infrastrutture importanti (penso al Porto). Sono la testimonianza degli sforzi intrapresi per garantire attrattività e dinamismo alla regione, superando le criticità esistenti».


Qualche sassolino nella scarpa da togliere, a questo punto?

«Ero convinto che il processo aggregativo maturasse più in fretta. Nello sviluppo di una mentalità da Comune unificato c’è ancora parecchia strada da fare. Bisogna fare i conti con il campanilismo che frena lo sviluppo delle idee. Mi piacciono le discussioni pacate e costruttive, basate su elementi concreti. Non su slogan e luoghi comuni, perché sennò diventa una battaglia contro i mulini a vento»