L'istituto centovallino nacque nel 1929 grazie a una donazione di un privato. Dopo le recenti vicissitudini, la svolta con il nuovo corso. Il 28 settembre i festeggiamenti
Compie 90 anni la Fondazione Casa Anziani Regionale San Donato di Intragna. Nacque per volontà (e grazie a un importante lascito) di Donato Cavalli nel lontano 1929, allo scopo di assistere i poveri e gli ammalati della zona. Allora si chiamava Fondazione Asilo-Ricovero. Un appellativo poi modificato a più riprese nel corso della sua storia. Ma ciò che non è mai venuto meno, con tutti i cambiamenti e interventi che l’hanno interessata, è lo spirito di assistenza e la generosità che muove, oggi come in origine, medici, infermieri e operatori che ne garantiscono il buon funzionamento e cure di elevata qualità. Una ricorrenza che, malgrado le traversie degli ultimi tempi sulle quali si è soffermato il presidente del Consiglio di Fondazione, Ottavio Guerra, andava giustamente sottolineata. «Il recente passato è stato carico di vicissitudini che ci hanno reso il lavoro difficile per un determinato periodo. Oggi le abbiamo superate e attraversiamo una fase tranquilla – ha osservato Guerra – Grazie al nuovo direttore Stefano Hefti, al direttore sanitario, il dottor Rolando Erba e alla responsabile delle cure, Lucia Pellegrino, il clima di lavoro è ideale. Tra i nostri partner sociali (i sindacati) e la Direzione vengono svolti regolari incontri e aggiornamenti della situazione. Abbiamo fatto tesoro di quanto successo (conflitti tra personale e vertici dell’istituto sfociati nell'allontanamento della direttrice, ndr). Questo ci è servito come esperienza. Oggi, nel segno della massima trasparenza, cerchiamo di mantenere il più possibile buoni rapporti con i preposti uffici cantonali e le istituzioni». Apprezzata per la qualità e la gamma dei servizi offerti, la casa anziani centovallina festeggerà il suo 90esimo compleanno ufficialmente il prossimo 28 settembre. Alla presenza del Vescovo, Monsignor Lazzeri e del Consigliere di Stato Raffaele De Rosa, le porte dell’edificio si apriranno alla popolazione dei Comuni di Terre di Pedemonte e Centovalli.
Ma altre novità – come ricordato da Stefano Hefti – interessano la vita del San Donato. A cominciare dalla mostra sui 90 anni accolta negli spazi interni, che verrà inaugurata il giorno dei festeggiamenti. Documenti, fotografie e video permetteranno al pubblico un viaggio a ritroso nel tempo. L’Istituto si è pure dotato di un nuovo sito web (www.sandonato.ch) per rafforzare la propria immagine-presenza e migliorare la comunicazione. Tra le iniziative atte a coinvolgere gli anziani ospiti e favorire un legame con il mondo esterno (in particolare i bambini), segnaliamo anche la pubblicazione di un libretto e di un CD, realizzato in collaborazione con il musicista e cantautore Paolo Tomamichel, gli alunni delle elementari e il fisarmonicista Ivo Maggetti. In un futuro prossimo, inoltre, la Casa anziani intende instaurare sinergie con la Scuola Teatro Dimitri di Verscio. Il vento di novità che soffia sull’istituto ha portato, non da ultimo, a una maggiore identità conferita ai 4 reparti di cura (tra questi uno che accoglie pazienti affetti da patologie di demenza). Attraverso un concorso di idee interno ogni reparto è stato “battezzato” con un nome associato ad un’immagine grafica facilmente riconoscibile. Una sorta di segnaletica interna di nuova concezione. Perfettamente integrata nella comunità, la Casa Anziani dispone di 91 posti letto e dà lavoro a circa 110 dipendenti (13 gli apprendisti). Senza dimenticare i collaboratori incaricati della parte ricreativa. Il budget annuale si aggira sui 9,5 milioni. Con le risorse disponibili ci si adopera per fare il massimo e assicurare, agli anziani, servizi di alta qualità. Puntando anche su nuove terapie non farmacologiche (come la musicoterapia o la pet therapy) e cure palliative, secondo le disposizioni del Cantone.