Locarnese

Acqua del rubinetto anche per registi e attori

Al Locarno Film Festival verrà spinata acqua del territorio per sensibilizzare sullo sviluppo sostenibile

Dip. territorio
7 agosto 2019
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Un bar speciale per bere acqua del rubinetto anziché in bottiglia così da sensibilizzare i produttori cinematografici, gli operatori del settore e il pubblico del Locarno Film Festival. A promuoverlo saranno Dipartimento del territorio (Dt) e Ticino Film Commission durante due eventi previsti nel corso del Festival.

Acqua del rubinetto fino a 700 volte più sostenibile

La scelta tra acqua in bottiglia e acqua del rubinetto può, infatti, fare una grande differenza in termini di bilancio ecologico, ricorda il Dt in una nota. Basti pensare che, secondo le stime, l’importazione di acqua in bottiglia genera un traffico attraverso le Alpi pari a dodicimila camion all’anno. Ogni litro importato comporta il consumo di 3,1 decilitri di petrolio, contro gli 0,003 utilizzati per l’acqua del rubinetto. Vi sono inoltre da considerare le energie spese per lo smaltimento delle bottiglie. Si calcola che l’acqua del rubinetto è circa 200 volte più sostenibile dell’acqua imbottigliata prodotta in Svizzera; questo rapporto sale a 300 (e fino a 700) per le acque minerali provenienti dall’estero.

Girato in Ticino e a impatto ambientale limitato

La Ticino Film Commission (Tfc) intende durante questi due eventi “gettare le basi per un progetto futuro più articolato sviluppato in un’ottica di sviluppo sostenibile, di salvaguardia delle risorse naturali e delle peculiarità del territorio e di promozione e valorizzazione dei prodotti e servizi offerti dal tessuto socio-economico del Cantone”. L’obiettivo a lungo termine, anche grazie alla collaborazione con il Dt, è infatti quello di “ridurre l’impatto ecologico delle produzioni audiovisive che ogni anno girano in Ticino” e la cui presenza sul territorio è “piuttosto rilevante”, basti pensare che tra il 2015 e il 2017 la Tfc ha accompagnato 57 produzioni nazionali ed internazionali, generando 1'130 giorni di attività sul campo e un indotto economico diretto stimato di 4.8 milioni di franchi che si è tradotto in 3'500 pernottamenti, 7'500 pasti e 222 impieghi di lavoro. Ad oggi si può affermare che mediamente ogni giorno una produzione audiovisiva sta girando in Ticino.