Locarnese

A2-A13, 'tema importante che richiede chiarezza'

Nicola Pini dopo le rassicurazioni di Ustra sulla procedura da seguire: 'Ma degli ulteriori approfondimenti non si sapeva nulla'

6 agosto 2019
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«Ben vengano le rassicurazioni di Ustra Ticino: per loro il collegamento veloce A2-A13 in galleria si farà, senza i ritardi che il nuovo mandato potrebbe comportare (è stato pubblicato un bando per ripresa, verifica e adeguamento alla Legge sulle strade nazionali del progetto generale presentato dal Cantone, ndr.). Tuttavia, vista la necessità e l’urgenza dell’opera per il Locarnese, il Sopraceneri e tutto il Ticino, io sarò davvero tranquillo solo quando la percorrerò, quella galleria».

Alla luce delle dichiarazioni di Ustra Ticino (cfr. la “Regione” di oggi) Nicola Pini, corelatore con Fiorenzo Dadò del rapporto gestionale che aveva accompagnato il credito di 9,6 milioni per il progetto generale anticipato dal Cantone, e ora firmatario, con lo stesso Dadò, di un’interrogazione al governo sul tema, tiene a “rimanere sul pezzo” «perché porre domande laddove permangano dei quesiti non solo è legittimo, ma necessario». Lo è, prosegue, «perché il “nocciolo” della questione, toccato dal nostro atto parlamentare, rimane scoperto. In concreto: per quale motivo occorrono altri anni e altri milioni per adeguare alla Legge sulle strade nazionali un progetto generale che, dopo 3 anni di lavoro e una decina di milioni di investimento, dovrebbe già essere stato elaborato ai sensi della Legge sulle strade e dovrebbe essere pronto per l’approvazione del Consiglio federale? L’obiettivo politico era anticipare, in collaborazione con Ustra ma con il finanziamento del Cantone, la realizzazione di un progetto generale per poi farsi trovare pronti quando la tratta passava nelle mani della Confederazione».

E ancora: «Se l’approfondimento ora da esperire (per cui si calcolano due anni di lavoro) è davvero prassi, perché non è stato comunicato nello stanziamento del credito? Inoltre, cosa occorre modificare del progetto presentato dal Cantone a Berna?». La quantità di ore per farlo è circa la metà di quelle già spese finora, considera il deputato Plr, «il che lascia intendere la possibilità di modifiche abbastanza importanti. Credo sia di interesse pubblico sapere quali siano, anche nei confronti di Comuni, Commissioni dei trasporti e di tutti quelli che sono finora stati integrati nella progettazione». Un terzo punto toccato da Pini riguarda il livello di coinvolgimento di Ustra nel progetto fin qui elaborato: «Si è sempre detto che quanto fatto si inseriva, in accordo con Ustra, nei documenti richiesti dalla procedura federale. Questa collaborazione dunque c’era, e se sì, quali vantaggi procedurali ha portato?».

Infine, Pini ribadisce la «legittimità delle domande poste, soprattutto da parte di deputati già corelatori del credito di 9,6 milioni. L’intento dell’interrogazione è garantire chiarezza su un tema importante e sul quale sono già stati investiti soldi, energie e speranze».