Per il 58enne lasciato a casa dall'azienda di Losone si va in causa: la prima volta in Ticino con il nuovo Ccl della metalmeccanica
A 58 anni, dopo 33 anni passati in azienda all’Agie Charmilles di Losone, lo scorso 22 maggio è stato convocato dal suo superiore. Questo, a bruciapelo, gli ha consegnato una lettera di licenziamento (firmata dal direttore due giorni prima); dopo avergli lasciato qualche minuto di tempo per svuotare il suo armadietto, l'uomo è stato accompagnato dalla sicurezza fin fuori dalla porta dell’azienda, senza nemmeno poter salutare i colleghi. Motivo del licenziamento: riorganizzazione interna. La sua unica colpa: avere 58 anni. Al suo posto ora lavora un giovane impiegato.
Un caso emblematico per l’Unia, che ha deciso di avviare una causa (con il patrocinio dell’avvocato Luca Allidi di Ascona), affinché il licenziamento venga annullato. Ieri tre rappresentanti del sindacato (Vincenzo Cicero, responsabile settore industria in Ticino; Fabrizio Sirica, dello stesso settore per il Locarnese; e Matteo Pronzini, membro della direzione nazionale) hanno incontrato i giornalisti per spiegare le ragioni di questa azione legale, che è la prima del genere in Ticino. «Un anno fa è entrato in vigore il Contratto collettivo di lavoro (Ccl) dell’industria metalmeccanica – ha ricordato Pronzini –. Lo stesso, all’articolo 25.5, prevede che i dipendenti più anziani e di lunga data siano trattati in maniera socialmente responsabile. Ciò richiede un accresciuto dovere di diligenza, soprattutto in caso di licenziamento». Le regole sono ben specificate: “Se si prevede di rescindere il rapporto d’impiego di dipendenti dai 55 anni in su, a prescindere dagli anni di servizio, si terrà tempestivamente un incontro tra la direzione o il superiore gerarchico e il dipendente interessato. In questa occasione il dipendente verrà informato e ascoltato e si cercheranno insieme possibili soluzioni per salvaguardare il rapporto di lavoro”.
«Tutto ciò non è avvenuto – ha specificato Sirica –. I vertici dell’azienda losonese hanno semplicemente comunicato il licenziamento (per altro deciso giorni prima) e messo alla porta il loro dipendente, che nei suoi 33 anni di carriera ha sempre eseguito i suoi compiti con diligenza. Di più: il suo impiego nella logistica non è stato cancellato, ma assegnato a un altro, che quasi certamente avendo meno anzianità percepirà un salario più basso».
Un modo di fare che Cicero condanna fermamente, anche pensando agli utili che il gruppo Georg Fischer consegue: 281 milioni di franchi nel 2018, con di dividendi in crescita, distribuiti agli azionisti. In 10 anni lo stesso gigante dell’industria ha fatto registrare una progressione costante del profitto netto. Insomma, una situazione rosea: «Si fa fatica a capire perché lascino a casa un impiegato anziano che ha uno stipendio mensile di 4’800 franchi». Pronzini ha pure segnalato che l’Agie Charmilles non può non sapere che il nuovo Ccl ha regole specifiche per i dipendenti “over 55”, anche perché al tavolo dei negoziati c’erano esponenti della Georg Fischer.
Il prossimo 24 luglio è prevista un’udienza di conciliazione davanti al pretore per l’annullamento del licenziamento. Ricordiamo che oltre al 58enne, la ditta con sede a Losone, a maggio ha lasciato a casa altri 4 impiegati e una decina di “interinali”.