La letteratura protagonista all'Istituto scolastico comunale di Gordola, con un'annata di attività per la Scuola dell'infanzia e le Elementari
Esagerare ma gioiosamente, lanciarsi in mille avventure di carta, sguainare la fantasia e cavalcare i sogni, l’immaginazione. E curiosare dentro valigie piene di libri, estrarne a piene mani e far proprie le storie più belle. Scambiarsi le esperienze, farne di nuove e incontrare persino un “gigante buono” come Roberto Piumini, genio della lettura per ragazzi. Ma non solo: anche leggere, capire e recensire, confrontarsi con lettori adulti per vedere nei loro occhi quella scintilla chiamata passione. E persino ballare, nei corridoi, perché nelle Giornate del “si legge” era necessario festeggiare, e quando lo si fa non ci si risparmia...
Ci fosse un Nobel per la lungimiranza, andrebbe attribuito all’Istituto scolastico comunale al Burio di Gordola, che ha dedicato quest’anno alla letteratura per ragazzi, con tutti i suoi tentacolari benefici. Il primo risultato tangibile, concreto, è nelle tre damigiane strapiene poste all’entrata della scuola in cui giacciono 5’498 tappi di sughero, tanti quanti sono i libri letti o ascoltati dai circa 270 allievi di scuola dell’infanzia e scuola elementare (media: 20 libri a testa). Il secondo, più luminoso, è negli sguardi dei bambini mentre raccontano delle loro letture, o mentre rispondono con un “sììì!”, urlato a pieni polmoni dall’intera classe, alla domanda se l’esperienza debba o no essere ripetuta.
E visto che gli occhi, si sa, non sanno mentire, per una mattinata ci siamo tuffati in quelli dei piccoli, fortunati, avidi lettori di Gordola. Ottenendo in cambio partecipazione, gioia e fulminei segnali di passione. Come in Sara, che letto “Dory fantasmagorica” non è più la stessa. O Gabriel, che ancora sta pensando al libro «divertente, buffo e carino» sul “gatto killer”, piaciuto tanto anche a Matteo. Dado ha partecipato volentieri allo scambio dei libri, mentre Elisea è rimasta impressionata dalla varietà di volumi nella “valigia vagabonda”; proprio come Anna, che ne ha pescati di «divertenti e un po’ fantastici». O John, che ne ha visti «tanti e tutti interessanti». Qualcuno, del resto, li aveva scelti per loro: Paola, una maestra, ci aveva passato la scorsa estate e se deve giudicare ora la selezione si apre in un sorriso che cancella di colpo tutti gli sbuffi di fatica.
In classe, intanto, Natan, Ilaria, Niko e Rachele ricordano Piumini: quell’omone «così simpatico, divertente, che sapeva raccontare le storie». Mentre a Enea è rimasto impresso l’incontro con Angelo Scolari, che ha parlato alla classe de “I fratelli neri”. Nastica – cui è piaciuta la presenza della ex maestra Tiziana, con la sua “Lettura condita” di giochi – e Joa – che di fronte a certe tavolate piene di libri aveva fatto “ooooh!” – si dimostrano entusiasti come Alyssa per “le pagine d’oro”, Mattia per le letture in classe e Alessandro, che i libri li andava a prendere in biblioteca, ma solo dopo aver deciso quali assieme ai suoi compagni. Così fra Mucche Moka, Roald Dahl e Sepulveda, fra Hanlon, James Patterson e Chris Tebbetts (degli ultimi due è “Scuola media. Gli anni peggiori della mia vita”, il libro preferito da Tommaso), cresce una nuova generazione di lettori. La “terra buona” è quella messa da maestre intelligenti e curiose, preziose consulenti esterne come Francesca Martella – libraia ed editrice di Gordola – e direzioni scolastiche che sanno guardare oltre, come quella di Giuseppe Criscione. E da piccoli semi nascono grandi passioni, nuovi percorsi, slanci di curiosità. Per la piccola Elena «una storia tira l’altra», per Ryan «è bello leggere tutti assieme», mentre Kalkidan era contenta «quando Tiziana ci leggeva la storie».
Storie come quelle che ti racconta lo sguardo di Cecilia, che la “valigia vagabonda” della sua classe la ricorda con un candore che ti colpisce il cuore: «Quando l’ho vista arrivare – dice trafelata – non vedevo l’ora di leggere tutti quei libri!». Poi prende fiato e lo esclama forte, chiaro, così che tutti la sentano: «In quel momento, mi sono sentita felicissima!».