Consegnate a Saipu dall'Ong di Locarno due scuole e un ambulatorio medico. Intanto, la presidenza dell'associazione viene assunta da Gian Antonio Romano
Passano anche da piccole situazioni contingenti, i grandi momenti di crescita di una Ong. È successo recentemente per Kam For Sud, che a Saipu, in Nepal, ha ufficialmente consegnato al governo locale due scuole e l’ambulatorio medico con reparto maternità, ricostruiti dopo il terremoto del 2015.
Alla grande festa popolare organizzata in loco non hanno presenziato i benefattori svizzeri, ma unicamente i loro rappresentanti nepalesi; quelli che sul posto, giorno dopo giorno, conducono le attività di sostegno alla rinascita dei luoghi. Ebbene, nella scelta di lasciare che i volti di Kam For Sud fossero, nell’occasione, soltanto quelli nepalesi, Silvia Lafranchi Pittet – fondatrice 20 anni fa di Kam For Sud e coordinatrice dei progetti della Ong – vede una sorta di salto di qualità nella considerazione di cui potrà godere il partner locale: «A ricevere gli onori e la riconoscenza della popolazione e delle autorità c’erano i rappresentanti di “Kam For Sud-Nepal”; questo rafforza molto la loro posizione e la loro autorevolezza, ed è un’ottima cosa».
Oltre ad aver ricostruito gli edifici pubblici, a Saipu Kam For Sud ha fornito alla popolazione anche un sostegno sia tecnico, sia finanziario, per la ricostruzione di oltre 600 case distrutte dal sisma. Lo ha fatto dopo aver formato un centinaio di muratori e carpentieri locali che poi – accompagnati da civilisti e volontari ticinesi e svizzeri – hanno prestato la loro opera nel villaggio. Al governo sono dunque state consegnate le ultime strutture realizzate grazie alla generosità dei ticinesi: due scuole e l’ambulatorio medico con maternità. Costo totale del progetto di ricostruzione: circa un milione di franchi svizzeri.
‘Riconoscimento di fiducia’
«Le scuole saranno frequentate da un totale di circa 500 allievi e l’ambulatorio medico, intitolato all’alpinista Gianni Goltz, è una struttura sanitaria di primaria importanza in un villaggio come Saipu, situato lontano dai centri urbani – spiega Silvia Lafranchi –. A poter beneficiare del servizio medico-sanitario offerto dall’ambulatorio saranno oltre tremila persone. Dopo il terremoto del 2015 si trattava di ricostruire secondo standard migliori, anche dal punto di vista dei criteri antisismici. Se abbiamo potuto realizzare questo grande progetto è soprattutto grazie all’incredibile solidarietà dei ticinesi: una solidarietà che abbiamo accolto come un riconoscimento di fiducia nei nostri confronti, ma anche con forte senso di responsabilità».
Va rilevato che questo importante progetto di ricostruzione deve il suo successo all’intensa attività iniziale di impostazione e accompagnamento svolta in loco per un anno da Daniel Pittet, ingegnere civile con specializzazione in architettura sostenibile; sulle sue orme si è mosso in seguito l’architetto italiano Giacomo Butte e infine il giovane ingegnere nepalese Bikash Tajale.
Intanto, tornando in Ticino, in occasione dell‘ultima assemblea di Kam For Sud c’è stato il primo passaggio di testimone ai vertici dell’associazione: dopo 20 anni di presidenza l’avvocato Antonio Galli si è ritirato, lasciando il ruolo di presidente al medico Gian Antonio Romano, che sarà accompagnato nei suoi compiti dal vicepresidente Michele Passardi (economista). Sia Romano, sia Passardi sono già molto ben inseriti negli “ingranaggi” di Kam For Sud, svolgendo entrambi, da anni, ruoli di rilievo nell’associazione.