L’arresto del 29enne compagno di stanza della vittima ancora non è stato confermato. La Procura sta verificando eventuali precedenti penali in Germania
È attesa nelle prossime ore la decisione del giudice dei provvedimenti coercitivi riguardo la conferma dell’arresto del 29enne compagno di stanza della 22enne inglese trovata morta all’albergo “La Palma au Lac” di Muralto martedì mattina. Nei confronti dell’uomo, va ricordato, sono stati ipotizzati i reati di omicidio intenzionale, subordinatamente omicidio colposo. Il 29enne – che insiste sulla versione di un gioco erotico consenziente, finito tragicamente – viene sentito dagli inquirenti sotto la coordinazione della procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis. Quest’ultima ha per l’appunto richiesto la conferma dell’arresto, mentre il giovane rimane confinato in attesa nel carcere giudiziario della Farera.
Nell’ambito del lavoro d’indagine la Magistratura sta inoltre verificando se – come sembra, anche se finora non v’è conferma ufficiale – il 29enne abbia dei precedenti penali per reati commessi in Germania. Intanto, “Hotel di lusso” e “gioco erotico finito male” sono le parole del giorno. E lo saranno, c’è da giurarci, ancora oggi. La location e le circostanze – di queste ultime manca ancora l’ufficialità – occupano in pianta stabile i titoli d’apertura di molta della stampa internazionale che da ieri pomeriggio rilancia la morte della 22enne. I temi della vicenda, ammesso che di gioco erotico si tratti, sono quelli tanto cari ai tabloid britannici, ‘Sun’ in testa, sul quale ruotano con regolarità, ad ogni aggiornamento di notizia, le non molte immagini disponibili sulla pagina facebook della vittima.
Avvezzo ai contenuti scabrosi (anche di fantasia, motivo di risarcimenti milionari a facoltosi esponenti dello show-business), il Sun scende assai più di tutti nei particolari parlando di “asfissia” e “tagli sul corpo”, specificando conferme autoptiche di cui, al momento, nulla si sa. In modo assai meno sensazionalistico, l’autorevole Times riporta anche la presenza di fratture sul corpo. Restando in terra britannica, il primo piano della giovane accompagna anche i titoli del ‘Mirror’ e molti dei free press metropolitani; non a caratteri cubitali, come da reputazione, la Bbc titola con un più composto “Donna inglese trovata morta in un hotel svizzero”.
La massiccia copertura mediatica ha ovviamente interessato anche la Svizzera italiana. E non tutti, come talvolta succede per casi che provocano una tale eco, sono riusciti a rimanere nei paletti imposti dal Codice penale. In particolare, come rilevato dalla Procura in una nota diramata a tutti gli organi di informazione, c’è chi – due portali – è andato lungo riguardo alla pubblicazione di informazioni sensibili inerenti alla sfera privata della vittima e alle indagini stesse condotte dalla Magistratura. “In relazione alla pubblicazione su alcuni portali di notizie in cui vengono riportate le generalità e delle fotografie della 22enne rinvenuta senza vita a Muralto – si legge – il Ministero ha aperto un procedimento penale per il reato di pubblicazione di deliberazioni ufficiali segrete”. Parliamo dell’articolo 293 del Codice penale, secondo cui “chiunque, senza averne diritto, rende pubblici in tutto o in parte atti, istruttorie o deliberazioni di un’autorità, dichiarati segreti in virtù di una legge o di una decisione presa dall’autorità nei limiti della propria competenza, è punito con la multa”. In relazione a queste infrazioni, puntualizza la Procura, nei prossimi giorni verranno eseguiti i primi interrogatori. Derive informative che l’Associazione ticinese dei giornalisti (Atg) “biasima nel modo più fermo”, in particolare per quanto riguarda la pubblicazione del nome e delle fotografie della vittima, che merita invece “rispetto totale”. Viene infine fatto l’esempio – in questo caso virtuoso – del Blick (noto per il suo carattere scandalistico) che nella fattispecie si è premurato di coprire il volto della ragazza, esimendosi dal pubblicarne il nome. B.D./D.MAR.