Locarnese

Circa 350 opere di Franzoni alla Città di Locarno

L'omonima Fondazione, che non ha più i soldi per perseguire i suoi scopi, devolve all'ente pubblico la vasta collezione

Il quadro di Franzoni esposto nella sala del Consiglio comunale (Ti-Press)
2 aprile 2019
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La collezione delle opere di Filippo Franzoni, che conta circa 350 tra dipinti, acquarelli e disegni, passerà nelle mani della Città di Locarno; la proposta sarà presto sui tavoli del Consiglio comunale, che avrà l’ultima parola.
Il dono viene dalla Fondazione che porta il nome del pittore, nato a Locarno nel 1857 e morto a Mendrisio nel 1911. Una Fondazione costituita nel 1987 per volontà di Pia e Luca Balli, nipoti di Franzoni, allo scopo di salvaguardare il vasto patrimonio artistico.
Se il Legislativo accetterà la proposta, “l’opera di Franzoni sarà legata indissolubilmente a Locarno”, indica il Municipio.
Attualmente esiste una convenzione tra Fondazione e Città che prevede la messa a disposizione della collezione “con l’obiettivo di favorire la conoscenza e diffondere l’opera di Franzoni. In particolare la Città si impegnava a esporre i lavori al Museo civico e a pubblicare il catalogo degli oltre 250 tra dipinti, acquarelli e disegni dell’artista e a dedicargli uno spazio espositivo permanente all’interno del museo cittadino”.
La Fondazione da tempo non ha liquidità per il perseguimento degli scopi statutari. “Invero – specifica il Municipio – esiste un legato a favore della Fondazione in caso di vendita di Villa Liverpool o della casa in via Ramogna di proprietà degli eredi di Pia Balli”. Ma non sembrano esserci chance di compravendite a breve termine. Quindi, dalla precedente Convenzione, si passerà a una cessione vera e propria delle opere alla Città (che si assumerà tutti i costi di mantenimento e valorizzazione di tele e disegni). Contemporaneamente la Fondazione sarà sciolta. L’esecutivo cittadino ha aderito in linea di principio alla proposta, fatta salva la decisione del Consiglio comunale, impegnandosi “come richiesto dalla Fondazione a considerare le opere del Franzoni come beni amministrativi, quindi inalienabili”. In altre parole, non potranno essere venduti o ceduti ad altri. Di più: la Città s’impegnerà a realizzare gli scopi della Fondazione. La Convenzione ha una scadenza e Locarno vuole assolutamente evitare che la Fondazione valuti accordi con altri enti.