Accusato di ‘Indebolimento della forza difensiva del Paese’, Johan Cosar è davanti alla giustizia militare oggi a Bellinzona insieme al cugino
È da questa mattina a processo nell’aula del Tribunale Federale di Bellinzona Johan Cosar, rinviato a giudizio di fronte alla giustizia militare. Cresciuto a Locarno, l’ex sergente dell’esercito svizzero è accusato di aver violato l’articolo 94 del codice penale militare, ovvero di avere prestato servizio in un corpo militare straniero senza la prevista autorizzazione. Davanti al giudice della Corte, il colonnello Mario Bazzi, Cosar – difeso dall’avvocato Yasar Ravi – si deve difendere dall’accusa di “Indebolimento della forza difensiva del Paese”, per aver combatttuto in Siria al comando di una milizia co-fondata con il cugino, il secondo accusato presente in aula (difeso dall’avvocato Stefano Pizzola).
L’uomo è giunto sino al processo odierno a piede libero in quanto la giustizia militare non ha mai ritenuto vi fossero gli estremi per una carcerazione preventiva. Cosar ha dichiarato di essersi recato in Siria nel giugno del 2012 dapprima per motivi puramente giornalistici. Rimasto intrappolato nel paese dopo la chiusura del confine con la Turchia, il succedersi degli eventi lo avrebbe spinto all’azione con l’intento di aiutare la comunità cristiana a rischio di sterminio da parte dell’Isis.
Il dibattimento è pubblico e si protrarrà almeno sino a venerdì. Vista la grande affluenza, e visti i tempi per i controlli all’entrata, il processo è iniziato con 10 minuti di ritardo.