Locarnese

Il Ps di Locarno contro la passerella per le Isole

Presa di posizione critica: il progetto è ritenuto poco sostenibile dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della sicurezza

Ti-Press
12 novembre 2018
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La passerella galleggiante da 3,5 chilometri che, nelle intenzioni dei promotori, collegherà per 5 anni il lungolago di Ascona alle Isole di Brissago è un progetto poco sostenibile dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della sicurezza. La pensa così la sezione di Locarno del Partito socialista, che si esprime con una presa di posizione.

La premessa del Ps: “La passerella galleggiante sul lago d’Iseo dell’artista bulgaro Christo è stata un’installazione temporanea della durata di 15 giorni. Il 20 giugno 2016 l’autore ha dichiarato che in nessun luogo l’avrebbe mai replicata. In due settimane è stata calpestata da circa 1,5 milioni di persone. Ed è quest’ultimo aspetto che probabilmente ha attirato l’attenzione dei promotori del progetto locarnese”.

Un progetto che, stando al Ps, non ha nulla a che vedere con l’arte e con l’effimero: “Infatti lungo la passerella troveremo bar, ristoranti, servizi igienici, non ben precisate attrazioni ricreative, e ancora, approdi per barche navetta. Tutto questo per la durata di 5 anni. Ben si capisce quale sia l’obiettivo: attirare il maggior numero di persone possibile, visto che il turismo langue. Se poi finissero per riversare nel lago solo i resti dei loro panini per poi tornarsene a casa senza aver né dormito, né mangiato nei nostri alberghi e ristoranti, poco male, avranno per lo meno contribuito a intasare ancor di più le nostre strade”. Insomma, un’attrazione di questo tipo rischia di richiamare il turismo di giornata, che arriva in auto, parcheggia, cammina sull’acqua, dà una sbirciatina alle Isole di Brissago e riparte. “Questo tipo di operazione ci sembra poco sostenibile: avrà un forte impatto ambientale, sarà irrispettosa sotto molti punti di vista, avrà un dubbio successo economico e non sarà un valore aggiunto dal punto di vista culturale”.

‘Non è un’operazione ecologica’


Le preoccupazioni ambientali riguardano la fauna ittica (danni e disturbo durante i lavori d’installazione prima e andirivieni di turisti poi), ma soprattutto l’aumento del traffico motorizzato: “Ascona dovrà sacrificare terreni per parcheggi a cielo aperto. La giustificazione che la plastica per la costruzione della passerella sarà riciclata, a noi non basta per dire che questa è un’operazione ecologica. Quanti rifiuti finiranno infatti nel lago? Come saranno gestite le acque di scarico di bar e ristoranti presenti sulla passerella?”.

Allarma pure la mancanza di rispetto per il paesaggio, “che verrebbe modificato in modo importante per almeno cinque anni”, per l’equilibrio delicato delle Isole, “che mal sopporterebbero un afflusso di massa” e per il buon senso comune: “Come si può definire una passerella di plastica galleggiante un sentiero escursionistico?”.

Il Ps non trascura la questione della sicurezza: “Il lago Verbano, spazzato da venti ben più forti di quelli che soffiano sul lago di Iseo, ha avuto un’escursione altimetrica di ben 3 metri nelle ultime settimane”. L’operazione appare “anche pericolosa, o per lo meno con il rischio di dover chiudere il passaggio per diversi giorni l’anno, con conseguente perdita economica”. Senza dimenticare la mancanza di rispetto “per chi, con grande fatica, sta cercando di rilanciare la navigazione sul nostro lago” e per la democrazia: chi ha molti soldi a disposizione può fare ciò che vuole del territorio chiedendo modifiche del piano cantonale e dei sentieri escursionistici”.


Qualche dubbio sorge pure sul riscontro economico di un manufatto da 20 milioni di franchi e sull’indotto per la regione. Causerà costi all’ente pubblico per parcheggi, bus navetta e per la sicurezza. Infine: “Manca qualsiasi contenuto artistico e culturale. Anzi va contro quella cultura del turismo rispettoso della natura e del paesaggio che mal si accomuna al turismo di massa. Per tutti questi motivi noi ci schieriamo dalla parte del paesaggio, della natura, della cultura e, quindi, dalla parte di un turismo di qualità che sappia valorizzare questi aspetti”.