Ma così forte dal 1945 l’affluenza d’acqua nel lago: 2’600 metri cubi al secondo, per un innalzamento di 180 centimetri in 78 ore
Centottanta centimetri in 78 ore. Di tanto è salito il livello del Lago Maggiore, dalle 20 di sabato alle 16 di ieri. Sabato alle 20 era 20 centimetri sotto lo zero idrometrico di Sesto Calende; alle 16 di ieri era salito a 160 centimetri sopra lo zero idrometrico. E quando avrete fra la mani questo quotidiano, il livello del Verbano sarà ancora più alto. La previsione si basa su dati certi: alle 16 di ieri affluivano nel Lago Maggiore oltre 2’600 metri cubi al secondo, mentre ne uscivano 761.
Cresce dunque il Verbano, anche se nella giornata di ieri sul versante delle piogge torrenziali c’è stata una tregua che per i meteorologi dovrebbe essere di breve durata. Nel frattempo fiumi, primo fra tutti il Ticino, e torrenti stanno riversando un quantitativo d’acqua senza precedenti. Afflussi che stanno segnando record storici che trascinano effetti collaterali, come quello dei detriti. Gli alvei di fiumi e torrenti, dopo essersi gonfiati velocemente, hanno strappato alberi e rami finiti in grande quantità nel Verbano, tanto da creare problemi alla Navigazione Lago Maggiore, i cui natanti navigano a vista d’occhio. Soprattutto i motoscafi. Per trovare una quantità d’acqua in entrata pari a quella delle ultime ore bisogna tornare indietro nel tempo: nel 1945, anno in cui nel mese di ottobre fu registrata un’affluenza di 2’615 metri cubi al secondo. Crescono intanto i rischi di esondazione, considerato che problemi si potrebbero avere se il lago dovesse superare i due metri allo sbarramento della Miorina, a valle di Sesto Calende. È dal 1943 che il livello del Verbano è tenuto sotto controllo alla diga della Miorina. «Siamo in stato di allerta perché il livello continua a salire e, stando a nostri calcoli, nelle prossime ore avremo un rialzo di almeno 30 centimetri – affermava ieri in serata Claudio Perozzo, della Protezione civile di Laveno Mombello –. Da parte nostra ci stiamo preparando a livello di prevenzione». Ci sarebbe una soluzione: scaricare più acqua nel Ticino, a valle dello sbarramento della Miorina. Ma è più facile a dirsi che a farsi. Il livello del Ticino a Bereguardo ieri pomeriggio era salito di 160 centimetri. E il fiume azzurro che si immette nel Po da sabato a ieri è salito di oltre 4 metri. Insomma, l’acqua paradossalmente sta diventando una maledizione.
Per gli amanti delle statistiche, la piena più alta mai registrata risale al 4 ottobre 1868, con 6,94 metri sopra lo zero idrometrico dell’epoca. Il 17 ottobre del 1993 e del 2000 sono stati raggiunti 4,62 metri sopra lo zero idrometrico.