Locarnese

Peccia, al via i lavori del Centro internazionale di scultura

Nella struttura, che sarà pronta nell'autunno 2019, spazi espositivi, laboratori e atelier

Il primo colpo di pala dopo un lungo iter
22 aprile 2018
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Con il primo colpo di pala per il Centro Internazionale di Scultura (Cis) sabato a Peccia si realizza un sogno nato vent’anni fa. E che gradualmente ha preso forma, si è irrobustito, è stato adattato alle circostanze e, soprattutto, ha ottenuto il consenso del Comune di Peccia prima e poi di Lavizzara, del Canton Ticino e di tanti privati che, in Ticino e in Svizzera, lo sostengono concretamente. Quella di sabato nell’area modinata all’entrata sud dello stupendo villaggio di Peccia, “paese del marmo”, e dove a breve tra prati e castagni inizieranno i lavori di costruzione, c’è stata un’autentica festa popolare tra tanta gente, la musica, amici della Scuola e del Centro di Scultura, abitanti della Lavizzara, del Ticino e confederati residenti nel nostro Cantone. Al centro era piazzato un monolite con ben inciso il nome della nuova iniziativa, salutata da una serie di sintetici interventi, mezz’ora in tutto, prima di allargare la festa all’Osteria Medici e al prato circostante in un magnifico pomeriggio di sole.

Werner Leu, presidente della Fondazione internazionale per la Scultura, ha riassunto il percorso del Centro, dalla prima idea alla progettazione, ai contatti con gli Enti pubblici, Comune e Cantone, al coinvolgimento di mecenati e amici, istituzioni e singoli, per il sostegno, il finanziamento e in futuro la gestione del Centro. Una quindicina d’anni intensi grazie all’iniziativa prima di tutto di Alex Naef, direttore della Scuola di Scultura di Peccia, e della moglie Almute. Leu ha sintetizzato il percorso tra gioie ed anche qualche momenti difficile, nel quale però si è sempre potuto contare sul sostengo degli Enti pubblici e di tanti amici. Poi ha mostrato il vero protagonista della festa, del Centro e di tutto quanto ruota attorno a Peccia, ossia un frammento del marmo di Peccia, il Cristallina ben conosciuto anche oltre i confini del Ticino. Gabriele Dazio, sindaco di Lavizzara, ha ribadito la fiducia degli abitanti e della Valle in questa iniziativa, alla quale si sono andati abituando nel decenni scorsi con l’operatività e, occorre dire, anche il successo della Scuola di Scultura. Ha confermato l’appoggio del Comune, che non è mai mancato, ha ringraziato tutti quanti hanno fiducia in questa realizzazione, a cominciare dai proprietari dei terreni.

Michele Bardelli, che con l’altro architetto Francesco ha curato il progetto del Centro Internazionale di Scultura, sulla scorta delle modinature ha descritto passo passo quello che sarà il CIS: la parte espositiva, gli atelier, gli spazi di lavoro, i collegamento interni e con l’esterno. Attraverso le sue indicazioni sulla storia di questa iniziativa e sulla futura e reale configurazione, il Centro si è andato configurando nell’attenzione dei presenti. Infine Dalmazio Ambrosioni, critico d’arte e membro della Fondazione, ha riassunto il senso di questa grande iniziativa in quattro parole: Tenacia, Tradizione, Cultura e Futuro. La tenacia nel portare avanti, anche nelle difficoltà, un progetto che nasce dall’ambiente stesso, dalla tradizione e dalla storia di questa valle, pensando che il vero futuro consiste in un’iniziativa culturale profondamente ancorata nel territorio, nella sua storia e nella sua gente. Solo così è potuta nascere un’iniziativa che, nello specifico della scultura, non ha eguali e che proprio in questa unicità ha uno dei suoi pregi.

Con le tre vanghe bell’e pronte con  tanto di bandiera svizzera il sindaco Gabriele Dazio, il presidente Werner Leu e il direttore Alex Naef hanno dato il fatidico primo colpo di pala. La festa è continuata per tutto il pomeriggio, a giorni la ruspa comincerà ad operare. L’apertura del Centro Internazionale di Scultura è prevista per l’autunno 2019 con la mostra di un artista di fama internazionale e l’inizio dell’attività. Ci sarà naturalmente un’altra festa popolare.