Interpellanza interpartitica a Locarno dopo l'annuncio della partenza del direttore della casa per anziani, assunto da pochi mesi
Quali sono le vere ragioni delle dimissioni del direttore di Casa San Carlo a Locarno? È stato sovraccaricato di lavoro? Vi sono stati segnali che facessero presagire questa partenza dopo pochi mesi di lavoro? Dopo la dura e pungente presa di posizione della sezione Plr, ieri ad esprimere preoccupazione, sconcerto ed interrogativi in merito alle dimissioni di Stefano Hefti è stata dapprima la sezione Ppd. Poi, nel tardo pomeriggio, è giunta alle redazioni anche un’interpellanza interpartitica sottoscritta da trenta consiglieri comunali, in rappresentanza dei gruppi Plr, Ppd e Lega-Udc. “Prendiamo atto – si legge in quest’ultima istanza – che il rapido susseguirsi alla testa dell’istituto San Carlo non è ancora terminato: due direttori ad interim e due direttori a concorso solo negli ultimi tre anni”. Per cui, al Municipio viene posta una raffica di domande per far luce sulla situazione venutasi a creare nella casa di riposo cittadina. “Abbiamo letto – affermano i trenta consiglieri – che l’attuale direttore Stefano Hefti ha inoltrato le dimissioni motivandole con la ricerca di nuove sfide professionali. Gradiremmo sapere da parte del Municipio se ciò corrisponde al vero, poiché è viva la convinzione tra i firmatari che le reali motivazioni siano altre”. Inoltre, viene rilevato che l’attuale direttore era costretto “a dei turni lavorativi estenuanti”. “Potrebbe essere questa – viene chiesto – una delle ragioni che l’hanno spinto alle dimissioni?”. E ancora: “Facciamo notare che l’attuale direttore svolgeva la mansione con un impegno lavorativo pari al 100%, mentre i suoi predecessori avevano un impiego a tempo parziale. Gradiremmo sapere se nel bando di concorso risultava chiaro un mansionario esaustivo rispetto alle aspettative di chi assume il ruolo di direttore”. Al Municipio viene quindi domandato se ritiene possibile trovare un valido sostituto nei termini previsti dal contratto e se l’esecutivo oppure il capo dicastero Ronnie Moretti hanno avuto segnali di questa partenza anticipata. “Il Municipio – si legge – conferma di essere soddisfatto del lavoro svolto? È stata fatta una verifica in tal senso? Perché il capo dicastero si è sempre ostinato a dire che tutto andava bene?”.
‘Discussione in Consiglio comunale’
E infine: “Non ritiene il Municipio che sia sia venuto finalmente il momento di portare la discussione inerente alla gestione dell’Istituto San Carlo in Consiglio comunale, permettendo di allargarla fino a comprendere i vari temi in gioco?” I consiglieri auspicano che sia data celere risposta all’interpellanza, entro i 30 giorni previsti dalla legge.
Da parte sua, anche la sezione Ppd, con il suo presidente Angelo Pelloni – prende posizione per il “vento di crisi” sull’istituto San Carlo, in seguito all’ennesima partenza di un suo direttore. “Ciò alimenta ulteriormente – si legge nel testo – la preoccupazione del Ppd per questo susseguirsi di vicende negative in seno all’istituto. Non vogliamo alimentare polemiche, ma vogliamo il bene dei nostri anziani a cui teniamo molto, una ottima qualità dei servizi e un sereno clima di lavoro”. Il Ppd ribadisce la necessità di soluzioni concrete e invita il Municipio a interrogarsi sulla gestione del dossier e a prendere in mano la situazione. “Come abbiamo detto più volte in sede di Consiglio Comunale, da ultimo durante la discussione dei preventivi 2018 – conclude Pelloni – siamo ormai più che convinti che l’istituto debba passare finalmente a una gestione autonoma, cioè scorporata dall’amministrazione comunale (ente autonomo)”.
Resta da vedere ora come reagirà la sezione Ps, a sostegno del capo dicastero Ronnie Moretti, mentre già viene ventilata la possibilità, secondo voci circolanti negli scorsi giorni, di un possibile rimpasto dei dicasteri, per affidare il San Carlo ad un altro municipale.