È un record negativo quasi assoluto da quando nel 1942 si è incominciato a monitorare il livello del Lago Maggiore quello registrato ieri alle 14, momento in cui sono stati toccati i 39,3 centimetri sotto lo zero idrometrico di Sesto Calende. Il livello più basso era stato toccato il 4 febbraio 1947 con 65 centimetri sotto la soglia fatidica. Nei successivi settant'anni il Verbano non è stato così basso. Occorre rifarsi ai 37 centimetri in meno registrato nel 2005 per avere una situazione analoga a quella di questi giorni. Oltretutto la tendenza continua ad essere al ribasso: nel lago ieri alle 14 entravano 48,8 metri cubi al secondo, mentre a valle dalle paratie ne uscivano 61,00 metri cubi al secondo. Uno sbilanciamento che inevitabilmente si riflette sul livello del Verbano, che continuando a scendere allunga le spiagge. La Navigazione Lago Maggiore ha dovuto vietare il carico sui traghetti dei Tir più pesanti. E se il presente è difficile, il futuro rischia di essere tragico, anche per la magra che si registra in un periodo inusuale, quando spesso i problemi erano rappresentati dai rischi di esondazioni. Basti pensare che dal 1942 a oggi, in questo periodo, la media del livello del Verbano è stata di 107 centimetri sopra lo zero idrometrico. Ciò significa in questo periodo che mancano quasi 150 centimetri, ossia miliardi di metri cubi d'acqua. C'è un ulteriore dato, senza ombra di dubbio il più importante, a certificare la gravità del momento: la quantità d'acqua disponibile per il fabbisogno delle aziende agricole, a valle del Verbano, è pari al 6%. In discussione anche l'ecosistema del Parco del Ticino. Si spiega il motivo per cui c'è chi prega al dio dell'acqua.