La collana di personaggi a cui l’associazione locarnese di tifosi della Fiorentina “Impronta Viola” ha attribuito il suo Premio annuale si allunga ulteriormente. Dopo Vlado Petkovic e Franco Cavalli (per citare gli ultimi due), questa sera, al Castello Visconteo, è stato reso omaggio al regista Mohammed Soudani. «Un grande cineasta di origine algerina, locarnese d’adozione – ha sottolineato nella sua “laudatio” il presidente della giuria Claudio Suter, ricordando il film “Lionel” – che parla il nostro dialetto con la stessa disinvoltura con cui ha inquadrato un leone autentico a passeggio a due passi da qui, in Città Vecchia, nel 2010». Soudani, nel corso della sua carriera, ha ricevuto una lunga serie di premi. «C’è comunque un riconoscimento – ha affermato Suter – che va assolutamente citato. La televisione svizzera ha realizzato un cofanetto dedicato al ritratto dei 20 grandi cineasti del nostro Paese. In compagnia di gente come Godard, Goretta, Koller e Tanner, per non citarne che alcuni, c’è anche l’ospite d’onore della nostra serata». Un personaggio poliedrico, giunto a Locarno nel 1971 nelle vesti di... calciatore, in occasione di un torneo fra le tv europee, allargato alle consorelle magrebine. E un anno e mezzo dopo, grazie al “fiuto” dell’indimenticato Mele Sangalli, Soudani si trasferì sulle rive del Verbano.