Rosanna Spagnolatti, granconsigliera e vicesindaca di Buseno, in una lettera al governo critica il poco preavviso con il quale è stata decisa la misura
L’intervento "drastico" da parte del Cantone che ha deciso di chiudere la strada della Val Calanca per quasi due giorni "provoca gravi e inaccettabili disagi". Lo afferma Rosanna Spagnolatti, granconsigliera e vicesindaca di Buseno, in una lettera aperta indirizzata alla Consigliera di Stato Carmelia Maissen (direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità, responsabile per l'Ufficio tecnico dei Grigioni) con la quale critica in particolare il poco preavviso ("di sole 8 ore") con il quale il governo grigionese ha deciso e annunciato la misura. Una decisione con la quale non si tiene conto che "non tutte le Cancellerie comunali lavorano 5 giorni alla settimana". Inoltre, "la maggior parte dei lavoratori e studenti sono fuori valle e rischiano di non poter rientrare al proprio domicilio per il fine settimana". A ciò va poi aggiunto che chi dovesse lavorare durante il fine settimana non potrà recarsi sul posto di lavoro. Non da ultimo "i servizi di intervento luce blu (polizia, pompieri e ambulanza), i servizi Spitex e i medici d'urgenza sono costretti a organizzarsi in poche ore per garantire un servizio, che sarà comunque limitato".
Se vi fosse "un reale e forte rischio di scoscendimenti" la granconsigliera si chiede poi perché "non sono ancora stati intrapresi passi concreti per mettere le tratte pericolose in sicurezza e per evitare pericoli alla popolazione". Nel caso in cui invece la strada fosse stata chiusa "unicamente per il maltempo", ritiene che "si sia agito con grave ritardo e con leggerezza". Si sapeva infatti da diversi giorni "che le previsioni meteorologiche indicavano un fine settimana con rilevanti precipitazioni". In altre parole "tutto poteva essere pianificato con largo anticipo". Insomma, "la popolazione tutta si chiede se la strategia dell'Ufficio tecnico sia quella di procedere con chiusure dell'ultimo minuto, della durata di più giorni, in presenza di precipitazioni. Se così fosse ogni qualvolta vi fossero delle piogge intense la Valle Calanca (parte interna) sarebbe completamente isolata e impossibile da raggiungere. Una tale strategia è evidentemente improponibile e non può essere condivisa".
Spagnolatti in conclusione auspica che Maissen si attivi, in particolare con l'Ufficio tecnico cantonale, "affinché fatti analoghi non si ripetano in futuro". Si augura inoltre che le misure intraprese "tengano conto delle necessità della popolazione di valle e siano proporzionate allo scopo che si intende raggiungere". Concretamente "una sorveglianza tramite agenzia di sicurezza della tratta stradale pericolosa, combinata con un monitoraggio geologico, sarebbe stata misura sufficiente per garantire una circolazione in sicurezza e procedere, eventualmente, a una chiusura della strada solo per il tempo minimo necessario e in presenza di un reale e concreto pericolo per gli utenti della strada".