Il governo cantonale ha approvato l’adeguamento del Piano direttore regionale necessario per consolidare il progetto dal 2024
Ottime notizie per il Parco naturale regionale della Val Calanca. Dal profilo pianificatorio, il governo grigionese ha infatti approvato l'adeguamento del Piano direttore regionale, deciso dalla Regione Moesa lo scorso 2 febbraio dopo che il 29 gennaio la popolazione dei quattro Comuni coinvolti aveva sostenuto massicciamente nell'urna il consolidamento del progetto (Rossa, Calanca, Buseno e Santa Maria hanno detto di sì con rispettivamente il 100%, il 76%, il 90% e il 100% dei voti). A giugno 2019, quale primo passo, sempre il Consiglio di Stato aveva varato i primi adeguamenti del Piano direttore necessari alla creazione del primo parco naturale regionale della Svizzera italiana. La fase d'istituzione è poi iniziata nel 2020 e si concluderà nel corso del 2023.
L'adeguamento del Piano direttore ora disponibile viene effettuato in vista del passaggio dalla fase d'istituzione alla fase operativa che partirà nel 2024 per una durata di dieci anni, come appunto deciso dai quattro Comuni tre mesi fa. Inoltre gli obiettivi strategici del parco vengono inseriti nel Piano direttore cantonale. Poiché il Parco Val Calanca è un parco naturale regionale d'importanza nazionale, lo spazio operativo necessario dev'essere garantito e indicato nel Piano direttore cantonale. Le autorità cantonali di Coira – cui, insieme alla Confederazione, spetta la parte più corposa del finanziamento del progetto – ne sono convinte: “Il parco offre ai comuni coinvolti e alla loro popolazione l'opportunità di salvaguardare la natura in gran parte intatta, il paesaggio pregevole e il ricco patrimonio culturale e nel contempo di promuovere uno sviluppo economico sostenibile in questo territorio”.
L’Ente Parco Val Calanca sostiene i Comuni assumendo il ruolo di piattaforma di coordinamento, di fornitore di servizi e soprattutto di promotore di progetti per lo sviluppo sostenibile della valle. Una valle confrontata negli ultimi anni con problemi legati all’invecchiamento della popolazione e allo spopolamento. Grazie all’importante budget – per la fase di esercizio si parla inizialmente di 1,1 milioni di franchi annui, di cui 110mila messi dall’Ente (60mila garantiti dai Comuni), 440mila dal Cantone dei Grigioni e 550mila dalla Confederazione – il Parco valorizza infatti il territorio, rafforza l’economia, promuove la cultura così come le tradizioni locali, rendendo attrattiva la valle e portando di conseguenza benefici per la popolazione, come l’insediamento di nuove attività e di conseguenza posti di lavoro.