Dalla prossima stagione fredda sarà vietato accedere a due zone nella regione del San Bernardino, così da evitare di disturbare la fauna selvatica
La bellezza del territorio della Svizzera italiana invoglia sempre più persone ad approfittarne svolgendo sempre di più attività all’aperto, anche d’inverno. Un boom che con la pandemia si è addirittura accentuato provocando da una lato la felicità del settore turistico, ma dall’altro anche un disturbo maggiore alla fauna selvatica, in particolare nelle zone di montagna. Se n’è reso conto anche il Comune grigionese di Mesocco che ha quindi deciso di varare una nuova legge – approvata nella sua forma attuale dal Consiglio comunale lo scorso 14 dicembre – per tutelare la quiete della selvaggina nel periodo invernale, introducendo delle zone di tranquillità sul territorio, nella regione di San Bernardino. Regione nella quale ogni anno arrivano sempre più «turisti che potenzialmente possono recare disturbo agli animali selvatici che necessitano invece di poter passare la stagione fredda, senza essere disturbati dalle attività umane», afferma a ‘laRegione’ il sindaco Christian De Tann. Concretamente dal 20 dicembre al 15 aprile le cosiddette zone di tranquillità per la fauna selvatica non saranno accessibili al pubblico. Inoltre, durante questo periodo sarà proibito il sorvolo delle zone in questione con droni, parapendii o deltaplani. La legge verrà applicata per la prima volta durante il prossimo inverno, visto che entrerà in vigore con la posa dell’apposita segnaletica che dovrebbe avvenire «durante l’estate».
Di fatto si andrà quindi a limitare le escursioni da parte dei visitatori, ma solo in due porzioni di territorio delimitate nella regione del San Bernardino: quella del Sas de la Golp, nella zona del Passo, che «è attualmente un po’ più frequentata» rispetto a quella Motón, spiega De Tann. Tuttavia, «la legge non andrà a limitare il raggiungimento dell’ospizio sul Passo dove si potrà ancora arrivare tranquillamente con la strada o grazie al sentiero per racchette da neve».
Le zone inaccessibili dalla prossima stagione fredda nella regione del San Bernardino
In realtà la legge prevede che la possibilità di accedere alle zone di tranquillità per la fauna selvatica, ma solo “sui percorsi predisposti e descritti” nella normativa. Il punto è che nelle due zone in questione non vi sono sentieri e quindi di fatto l’accesso è vietato nel periodo in questione. Ma se in futuro saranno definite «altre zone di questo tipo sul territorio nelle quali sono presenti dei sentieri, questi ultimi potranno quindi essere utilizzati». In ogni caso sono comunque autorizzati ad accedere a queste zone i soccorritori, i guardiani della selvaggina e gli addetti comunali.
Ma l’Ente turistico regionale del Moesano come vede questa limitazione? «Anche l’Ente turistico, con cui abbiamo discusso, reputa questa legge come un’opportunità per informare e far conoscere ai visitatori la fauna selvatica che vive sul nostro territorio», sottolinea il sindaco. «L’offerta turistica sarà quindi addirittura arricchita e non limitata. Infatti, con questa legge intendiamo valorizzare il territorio e gli esseri viventi che ne fanno parte, tutelando la selvaggina». Inoltre, prima che la legge verrà applicata, «la popolazione e i visitatori saranno debitamente informati. E questa sarà anche l’occasione per sensibilizzare le persone, facendo loro conoscere la selvaggina che vive sulle nostre montagne».
Ovviamente saranno anche previsti dei controlli e per chi sgarra la legge prevede multe da 100 a 1’000 franchi. In casi lievi è però previsto anche solo un ammonimento. Verosimilmente l’inverno prossimo, le autorità agiranno prevalentemente in quest’ultimo modo, visto che una nuova normativa impone anche una certa tolleranza: «All’inizio vi saranno probabilmente solo ammonimenti per chi si trova in queste zone senza autorizzazioni», precisa De Tann. «Oltre a informare la popolazione, spiegheremo anche la situazione a chi non è ancora a conoscenza della nuova legge».