Nove anni dopo la sentenza del Tf, il governo retico ha finalmente dato luce verde al risanamento delle centrali idroelettriche
Dopo la decisione del Tribunale federale pronunciata nel 2012, in Mesolcina è avanzato il progetto di risanamento dei tratti di acqua residua: quello che mira a restituire l’acqua ai pesci a sud del San Bernardino è in dirittura d’arrivo. Il Consiglio di Stato grigionese ha infatti dato luce verde al risanamento delle centrali mesolcinesi, il cui scopo è evitare che i corsi d’acqua degenerino in rivoli sottili nei momenti in cui l’acqua viene sfruttata per la produzione di elettricità. Progetto che sarà pubblicato per 30 giorni, dopodiché potrà essere realizzato. Non si aspettano obiezioni, dato che l’attuale bonifica delle acque residue è stata portata avanti in seguito alla pressione legale delle associazioni ambientaliste. Il Governo retico aveva già ordinato il risanamento delle centrali nel 2009. Tuttavia Wwf, Pro Natura e Associazione svizzera della pesca avevano inoltrato opposizione, sfociata nove anni fa in una decisione definitiva del Tf e trasformata in un precedente a livello svizzero. Di conseguenza l’Esecutivo grigionese ha dovuto rivedere la sua decisione. Quella del marzo 2020, che riguarda il risanamento delle centrali e la sua attuazione concreta, ora è stata approvata. “Una differenza importante sta nella dotazione dell’acqua residua”, spiega Beat Hunger dell’Ufficio dell’Energia e dei trasporti: l’esperto cantonale responsabile del progetto aggiunge che ciò si tradurrà in un miglior risultato a livello ecologico.