Municipio e Media Mesolcina Energia replicano alla nota diffusa dalla Sopracenerina
Il Municipio di Grono e la Media Mesolcina Energia (Mme) non ci stanno, e replicano alla lettera inviata lo scorso 9 novembre dalla Società elettrica sopracenerina (Ses) a tutti i fuochi della frazione di Grono, gestita dalla Ses a differenza di Leggia (Mme) e Verdabbio (azienda elettrica comunale di Cama). L'intenzione della Mme (istituto intercomunale di diritto pubblico costituto nel 2019 grazie alla fusione delle Aziende elettriche comunali di Soazza, Lostallo e Leggia), è quella di riscattare - oltre alle linee di Verdabbio per le quali sono in corso delle trattive - anche quelle Ses di Grono dove risiede la stragrande maggioranza dei residenti del Comune aggregato che conta circa 1'500 anime. Da oltre un anno Municipio e Ses stanno affrontando una contesa giudiziaria, attualmente pendente al Tribunale amministrativo cantonale (Tram).
Nella lettera trasmessa ai cittadini, Samuele Censi (sindaco di Grono) e Nicola Giudicetti (presidente di Mme) contestano le accuse della Ses. “Tutte le aziende di distribuzione di energia elettrica attive sul territorio del Comune di Grono acquistano l'energia elettrica alle medesime condizioni”, viene replicato a quanto scritto dalla Ses, ovvero che le proprie tariffe per i residenti di Grono risultato più elevate poiché, “su richiesta dei Comuni concessionari, acquista l'energia per la Bassa Mesolcina e Calanca dall'Unione di Comuni per l'Energia pagando un sovrapprezzo rispetto alle condizioni di mercato, che va a favore delle casse comunali”. Per Municipio e Mme, la differenza delle tariffe (quelle della Mme risultano inferiori di circa il 20%) sono invece “da ricercare in altri motivi e quindi nelle politiche e negli scopi delle varie aziende elettriche”. «Che la Ses tragga vantaggi dall'attività che svolge a Grono è dimostrato dall'azione legale che il Comune ha dovuto intraprendere per far valere i propri diritti - dichiara il sindaco Censi alla 'Regione' -. Se così non fosse le reti sarebbero da tempo già in mani pubbliche». Purtroppo, continua Censi, «la lentezza del Tram non ci permette ancora di avere una situazione omogenea. In Svizzera siamo probabilmente l'unico Comune ad avere tre aziende elettriche. Dopo la nascita della Mme, l'obiettivo era quello di trovare una soluzione a breve termine, ma ancora oggi i cittadini pagano un servizio con tariffe diverse. Auspichiamo che la decisione del Tram arrivi il prima possibile. Siamo fiduciosi che sia a noi favorevole. Chiaramente c'è poi la possibilità che la questione finisca davanti al Tribunale federale».
Censi e Giudicetti non sono inoltre d'accordo su un altro punto sollevato dalla Sopracenerina: “è doveroso e opportuno segnalare che contrariamente a quanto affermato dalla Ses, tutte le informazioni riguardanti le tariffe Mme sono state trasmesse alla Commissione federale dell'energia elettrica (ElCom) nei termini di legge”.
La costituzione di Media Mesolcina Energia si inserisce in un contesto di lungo termine che prevede l'ampliamento nella regione del comprensorio di Mme e l'aumento degli impegni comunali e regionali in ambito di risparmio energetico. Mme è convinta che “l’unione in un'unica azienda elettrica di valle i benefici legati all’energia prodotta dalle centrali idroelettriche locali, di cui i Comuni sono azionisti, potranno essere ulteriormente ottimizzati, a tutto vantaggio delle tariffe a carico dagli utenti”.