Per gli errori commessi durante la fase di cantiere il Comune riceverà un sostegno finanziario. Ma per spostare gli spogliatoi serve un altro investimento
Dopo gli errori, un nuovo progetto per voltare pagina e guardare al futuro. Il Municipio di San Vittore sottopone in un messaggio indirizzato all’assemblea comunale due diversi crediti pensati per ovviare all’attuale situazione della pista di ghiaccio con annessi spogliatoi venutasi suo malgrado a creare. Per spiegare a quanto ammonta l’investimento da parte del Comune occorre però ripercorrere quanto successo finora. Il tutto ha inizio nell'autunno del 2017 nell'ambito del progetto dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) per realizzare la pista di pattinaggio, quando l'assemblea comunale stanzia un contributo di 137mila franchi per migliorie rispetto a quanto proposto da Ustra; si tratta di 37mila per modifiche all’impianto d'illuminazione (Led invece delle lampadine) e 100mila per progettare e realizzare lo stabile per spogliatoi e buvette. La pista di ghiaccio, ricordiamo, è stata ricostruita dall'Ustra dopo aver smantellato quella precedente nell'ambito del progetto per la rinaturalizzazione del Pascol Grand. In fase di cantiere emergono però due importanti problemi. Da una parte la stima errata da parte del progettista a proposito dei costi per gli spogliatoi (i costi “superavano ampiamente” i 100mila franchi), dall’altra l’ubicazione errata di tale stabile, risultato essere troppo vicino con la linea di alta tensione. Il motivo? “Un errore di riporto sui piani del progetto Ustra”, spiega il Municipio nel messaggio.
A dicembre 2017 i lavori in fase ormai avanzata vengono dunque interrotti e per permettere l’utilizzo della pista durante la stagione invernale il Comune organizza d’urgenza la posa di container provvisori spendendo circa 32mila franchi. Ed emerge un ulteriore problema: l’impianto sportivo non rispetta le norme sulle immissioni foniche a causa del rumore generato dalla vicina autostrada A13. Quest’ultimo aspetto e la vicinanza alla linea dell’alta tensione “hanno reso evidente la necessità di spostare lo stabile spogliatoi/buvette e di realizzare lungo l’autostrada una collina antirumore”, sottolinea l’esecutivo. Viene dunque aperto un contenzioso con chi ha lavorato sul cantiere e vengono coinvolti degli specialisti e un legale per riuscire a trovare una soluzione. Le trattative, emerge dal messaggio municipale che verrà sottoposto all’assemblea il 23 settembre, si sono concluse con il seguente accordo: per i danni causati Ustra, il consorzio e altri professionisti privati attivi sul cantiere verseranno una partecipazione di 280mila franchi al Comune. Di questi, 250mila sono da considerarsi quale risarcimento e 30mila quale contributo per la realizzazione della collina antirumore.
Nel messaggio il primo credito da stanziare riguarda i costi sostenuti finora. A causa delle spese non previste il preventivo dei costi a carico del Comune è infatti lievitato da 137mila a 497mila franchi e viene quindi sottoposta all’assemblea la differenza di 360mila franchi, che saranno poi coperti in parte dal risarcimento di 250mila. Il secondo credito di 417mila è invece relativo ai prossimi passi, esclusa la collina antirumore che verrà come detto finanziata da Ustra. Il Municipio spiega di aver valutato tre varianti per decidere il da farsi: smantellare gli spogliatoi perdendo così quanto speso finora e stanziando altri 82mila franchi per i lavori di demolizione, spostare e completare lo stabile (417mila franchi) oppure demolirlo e poi costruirlo da zero in un’altra sede al costo di 550mila. Spesa, quest’ultima, ritenuta troppo elevata dal Municipio, che ha pertanto deciso di optare per lo spostamento. In caso di voto sfavorevole da parte dell'assemblea, viene precisato che il Comune dovrà procedere con la demolizione di quanto realizzato finora incassando così una "spesa inutile" di 328mila franchi e trovandosi senza la struttura decisa nel 2017. L'intenzione del Municipio, come conferma da noi contatta la sindaca Nicoletta Noi-Togni, è invece quella di poter dare un futuro al comparto, impiegando lo stabile a margine di attività di intrattenimento non solo durante la stagione del pattinaggio. In tal senso si delinea una possibile disponibilità da parte del Cantone a contribuire attivamente al progetto per rilanciare l'area. Per quanto riguarda la vicinanza con l'alta tensione, sottolinea la sindaca, "Axpo ci ha proposto di assumere noi la responsabilità e di far utilizzare lo stabile comunque, ma considerando il rischio che qualcuno venisse fulminato non abbiamo avuto dubbi a sospendere tutto e a trovare un'altra soluzione".
Nel corso dell'assemblea i presenti voteranno anche sul consuntivo 2019, chiuso con una maggiore entrata di poco meno di 400mila franchi invece del disavanzo previsto di 122mila. Il risultato è stato possibile, scrive il Municipio nel messaggio che accompagna i conti, grazie a maggiori entrate fiscali, ai contributi sull'energia elettrica, all'indennizzo dell'Ustra per il prelevamento di materiale al Pascol Grand, all'utile Crer e ad ammortamenti supplementari.