Grigioni

Il lupo 'ha cambiato strategia e la legge va dunque adeguata'

Caccia: l’Associazione grigionese per un territorio senza grandi predatori consiglia di votare sì il 27 settembre

8 settembre 2020
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L’Associazione grigionese per un territorio senza grandi predatori consiglia di votare, il 27 settembre, a favore della modifica della Legge federale sulla caccia. Il Piano di reinsediamento del lupo in Europa, evidenzia in un comunicato il presidente Rico Calcagnini, “ha già provocato ingenti danni in molti Paesi. Ad esempio, nel 2018, in Francia circa 500 lupi hanno predato 12'500 animali da reddito nonostante la presenza di 3'800 cani da protezione”. All’inizio – prosegue Calcagnini – i cani e le recinzioni elettrificate sembravano ancora efficienti, “ma il lupo si è ben presto adattato alla nuova situazione e ha così escogitato nuove strategie. Per esempio, assalta le pecore in pieno giorno, quando escono dal recinto notturno o attacca le greggi in branco, senza possibilità di protezione da parte dei cani”. Anche in Svizzera – prosegue l'associazione – la popolazione dei lupi si è sviluppata velocemente, “come ben dimostra l’esempio dei Grigioni. I due branchi del 2018, nel corso di poco più di due anni, hanno prolificato in modo incredibile e oggi il loro numero è già salito a sette. Inoltre i lupi diventano sempre più temerari, perdono la paura dell’uomo, circolano in zone abitate, perfino sulla pista di una scuola da sci per bambini, penetrano nelle stalle, provocano massacri tra animali da reddito su pascoli recitanti e quindi protetti, attaccano ora perfino i vitelli delle mucche nutrici”. Tutto ciò è stato possibile “solo per colpa della protezione assoluta del lupo, prevista dalla Convenzione di Berna e promossa per mezzo di varie strategie e ingenti investimenti da
parte delle organizzazioni internazionali di protezione degli animali e della natura”. La revisione della Legge sulla caccia “offre alla Svizzera e ai cantoni l’opportunità di contrastare il diktat degli ideologi internazionali. Noi vogliamo poter regolare in modo autonomo la gestione dei grandi predatori alfine di evitare situazioni inaccettabili come le troviamo nei nostri paesi vicini e, non da ultimo, già ora nella nostra Surselva”.