Grigioni

Il governo grigionese appoggia la nuova legge sulla caccia

Raccomandazione chiara in vista della votazione del 27 settembre. Per il Consiglio di Stato retico sarà tuttavia necessario andare oltre

25 agosto 2020
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Il Governo grigionese raccomanda di accogliere la modifica della Legge sulla caccia (LCP), su cui il popolo svizzero è chiamato a esprimersi il prossimo 27 settembre. Ma la nuova LCP non basterà per mitigare i danni causati dal lupo all'allevamento e al turismo: l'esecutivo retico invita dunque sin d'ora la Confederazione a lanciare un cantiere legislativo per limitare ulteriormente la presenza del canide nelle Alpi svizzere.

In un lungo comunicato diramato stamani dalla Cancelleria dello Stato, l'esecutivo rileva i "gravi problemi per l'agricoltura" e i "sempre maggiori problemi per il turismo" causati dalla crescita della popolazione del lupo.

La nota fa riferimento ad attacchi non solo al bestiame minuto ma anche a mandrie di vacche nutrici. Il governo si fa portavoce delle crescenti segnalazioni di "comportamenti di difesa aggressivi" dei bovini, che spaventati dal canide, mettono a repentaglio la sicurezza di passanti, escursionisti e appassionati di rampichino, senza contare i pericoli corsi dagli stessi detentori degli animali e dal loro personale.

Nuova LCP per turismo e agricoltura

La nuova LCP, che permette, tra l'altro, abbattimenti mirati del lupo, offre una "soluzione pragmatica" per gestire i conflitti crescenti tra lupo ed economia, afferma il Governo, precisando che, in base alle esperienze fatte dall'Ufficio cantonale per la caccia e la pesca (UCP), l'uccisione di cuccioli di un branco al fine di regolarne gli effettivi rimane l'unico provvedimento efficace per contrastare il numero di lupi e di branchi. "Solo così una coesistenza nel nostro paesaggio culturale ampiamente sfruttato è pensabile. E solo così sarà possibile ad esempio continuare a mantenere l'agricoltura di montagna", si legge nel comunicato.

Raccomandando l'approvazione della revisione di legge, il Governo esprime un auspicio per l'immediato futuro: che le ordinanze di applicazione della nuova LCP non limitino il margine di interpretazione lasciato ai Cantoni.

Governo: in futuro territori senza lupi

Ma il Governo di Coira pensa anche a un futuro un po' più lontano. Tenuto conto dei tempi legislativi - per la modifica della LCP in votazione ci sono voluti sette anni, sottolinea l'esecutivo - occorre che la Confederazione si metta subito al lavoro per una nuova revisione. "A medio e lungo termine saranno inevitabili ulteriori passi per una convivenza veramente duratura tra uomo e lupo", si legge.

Per l'esecutivo retico la futura LCP dovrà prevedere "la possibilità di limitare la popolazione di lupi a un numero definito di singoli capi per territorio", ma anche prevedere "un numero massimo di branchi per l'arco alpino svizzero e i suoi Cantoni". Sulla base di una ponderazione degli interessi, va inoltre presa "in esame la possibilità di creare territori o zone senza lupi".