Grigioni

Il Moesano attende Berna. E Coira intensifica in controlli

Coronavirus: la Polizia cantonale vigilerà meglio sulle aziende che non rispettano le norme d'igiene e la distanza sociale fra dipendenti

Polizia retica vigile (Ti-Press)
26 marzo 2020
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È attesa per domani una comunicazione (decisione?) del Consiglio federale sullo stop ticinese a tutte le attività economiche non indispensabili, stop voluto per ulteriormente incrementare gli sforzi atti a contenere i contagi da Coronavirus. La risposta è attesa anche dalle autorità regionali del Moesano, che per vicinanza geografica al Ticino chiedono alle autorità cantonali grigionesi di procedere nella medesima direzione. In un comunicato diffuso ieri sera, tuttavia, il Consiglio di Stato (che ha già spiegato due giorni fa di non condividere lo stop totale) spiega che la Polizia cantonale ha nel frattempo intensificato i controlli nelle ditte e sui cantieri edili affinché siano rispettate le norme sanitarie dell'igiene e della distanza fra operai.

Lo stop forzato può avvenire in tempi rapidi

Qualora tali norme non venissero rispettate, "le disposizioni attualmente in vigore - scrive il governo retico - permettono di procedere alla chiusura di aziende". Per ora il Cantone dei Grigioni "si attiene a quanto prescritto dalla Confederazione ed esige da tutte le aziende che esse garantiscano il rispetto delle rigorose prescrizioni". Non è possibile procedere a una chiusura generalizzata di aziende e cantieri, prosegue l'esecutivo retico: "Se però le misure di protezione non possono essere attuate il Cantone è autorizzato a chiudere queste aziende in tempi rapidi". D'altonde, viene osservato, nella Regione Moesa "numerosi cantieri sono già chiusi". L'avvertimento a ogni modo è chiaro: "Affinché i provvedimenti disposti dalla Confederazione vengano attuati in maniera corretta e sistematica, la Polizia cantonale dei Grigioni ha aumentato sensibilmente la sua presenza".