È la seconda volta in sei mesi. William Kloter ci spiega che stava raggiungendo il luogo dell'intervento in totale sicurezza
Il Capo regione Mesolcina (Polizia Canton Grigioni) è incappato in un radar per la seconda volta in sei mesi. Il suo fascicolo è ora nelle mani del Ministero pubblico. La notizia è stata confermata all'Ats dalla polizia cantonale retica, che non ha fornito ulteriori dettagli.
William Kloter sfrecciava a 126 km/h sulla A13 in territorio di Soazza, dove il limite massimo è fissato a 80 km/h. Da noi contattato, il comandante spiega che quando è stato pizzicato dal radar era in servizio e stava effettuando un intervento sul quale non può fornire informazioni a causa del segreto professionale. Quel giorno si trovava a Coira quando, ricevuta una chiamata che spiega di aver ritenuto importante, si è messo in viaggio in direzione della Mesolcina. Kloter assicura che c'erano le basi per mettersi al volante con i lampeggianti accesi e a quella velocità e sottolinea di aver guidato in modo da non mettere in pericolo gli altri utenti della strada. "Se non è più consentito raggiungere il luogo dell'intervento con i lampeggianti accesi, allora possiamo togliere le luci e stare a casa", ci dice mostrandosi innervosito per l'accaduto.
Anche lo scorso mese di agosto Kloter aveva superato il limite di 23 km/h tra Thusis e Tiefencastel mentre effettuava una corsa di servizio. “Come a tante altre persone, ora è successo a me”, aveva a suo tempo commentato Kloter al nostro giornale, spiegando che la multa di circa 1'000 franchi gli era stata appioppata in seguito a un sorpasso di un camion; aveva anche ricevuto la condizionale per due anni.
Se le velocità saranno confermate, stavolta ci rimetterà provvisoriamente anche la licenza di condurre. "Se l'inchiesta confermasse la nuova multa, la polizia potrebbe aprire un'inchiesta amministrativa nei miei confronti", aggiunge Kloter alla 'Regione'. Inchiesta che potrebbe anche portare al suo licenziamento. Il Capo Regione Mesolcina dal canto suo non intende inoltrare le proprie dimissioni, ritenendo come detto di aver agito nel giusto.
In 23 anni di servizio sulla strada, Kloter racconta che si tratta della sua terza multa per velocità sul lavoro. Ciò che ritiene particolarmente scorretto è la fuga d'informazioni sul suo conto proveniente probabilmente dal corpo di polizia. "Sto male per questo aspetto, bisognerà fare luce su quanto successo. I poliziotti dovrebbero sempre garantire la propria discrezione e professionalità. Non si tratta di un buon esempio nei confronti dei cittadini ai quali garantiamo il nostro segreto d'ufficio", sottolinea Kloter.
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— Davide Paggi (@paggidavide) 8 marzo 2018